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Tentato stupro a Trieste, Roberti: «Responsabilità morale di governi inetti, prefetti affittacamere e mestieranti dell'accoglienza»

Il vicesindaco Roberti, del segretario della Lega Nord Fvg, Massimiliano Fedriga e della consigliere Barbara Zilli sui recenti fatti di cronaca relativi alla sicurezza

Il vicesindaco di Trieste, Pierpaolo Roberti, sui recenti fatti di cronaca che hanno visto una giovane donna assalita da un richiedente asilo: «Un altro tentato stupro, un altro richiedente asilo arrestato. Non userò mezzi termini: la responsabilità morale di questo tentato stupro è di governi inetti, prefetti affittacamere e mestieranti dell'accoglienza. Il livello di sicurezza è in forte peggioramento e tutti questi episodi che si stanno verificando e che non possono essere archiviati alla voce "casualità", fanno sia percepire che non c'è una gestione e controllo del fenomeno migratorio, sia alimentare il sospetto che questo meccanismo di accoglienza, affine ad una casa vacanza, sottenda a interessi economici.»

«Prima che la gente cominci a farsi giustizia da se, rinsaviscano tutti e ascoltino le richieste dell'Amministrazione comunale. Queste persone non scappano da nessuna guerra, vanno rimpatriate tutte, ma nel frattempo mettiamo fine al sistema dell'accoglienza diffusa, si crei un'unica struttura presidiata e controllata con obbligo di firma all'entrata e all'uscita. Una struttura lontana dal centro dalla quale vorrei vedere i pullman per i trasferimenti partire.»

«No alla sub-cultura delle 'donne oggetto' tipica della sharia, sì alla difesa della nostra identità e dei nostri valori.» Lo dichiara il capogruppo alla Camera e segretario della Lega Nord Fvg Massimiliano Fedriga. «Chi fa entrare chiunque nel nostro Paese regalando soldi a realtà che lucrano sul business dell'accoglienza è un irresponsabile, e i primi a doverne rispondere sono il Governo e le forze politiche di sinistra. L'episodio verificatosi ieri a Trieste - prosegue Fedriga - è l'ennesimo di un pericoloso vortice in cui ci siamo infilati. E se qualcuno continua a minimizzare in modo da non danneggiare le associazioni di finto volontariato che si intascano un sacco di denaro pubblico grazie ai clandestini, noi di certo non possiamo rimanere in silenzio ad assistere all'invasione culturale e allo sdoganamento di un modello sociale che riduce la donna a oggetto da violentare e percuotere. In un Paese serio, chi si macchiasse di simili oscenità verrebbe immediatamente espulso o quantomeno castrato chimicamente.»

«L'unico modo per non avere sulla coscienza il decadimento della nostra società e la diffusa insicurezza che si respira nelle nostre strade è dunque opporsi con fermezza alle politiche migratorie in atto. Girare la testa o anche solo tacere - conclude Fedriga - non è più sufficiente e chi lo fa non può sentirsi meno colpevole di altri.»

«Troppo spesso siamo di fronte ad aree dismesse o lasciate a sè stesse, che spesso diventano veri e propri bivacchi a cielo aperto», dice Barbara Zilli, consigliera regionale della lega Nord che sul tema ha presentato un Ordine del giorno alla Giunta Serracchiani, durante la scorsa legge di stabilità, per fare in modo che i parchi urbani, e in particolare i parchi giochi per bambini, diventino nuovamente aree e centri di socializzazione per ragazzi e famiglie.

«Con questo documento - spiega la Zilli in una nota - impegniamo la Giunta a trovare dei meccanismi affinchè i Comuni possano beneficiare di incentivi per la sistemazione o creazione di aree dedicate alle famiglie e ai bambini. Il degrado urbano e spiacevoli fatti come quello accaduto di recente a Trieste, dove un richiedente asilo afghano ha tentato
uno stupro ai danni di una diciottenne, si combattono anche e soprattutto con queste iniziative: attenzione alla famiglia mediante politiche a essa dedicate è il vero punto di partenza
per migliorare la nostra società.»

Per l'esponente di centrodestra, il problema è nella sicurezza: «È chiaro che in grandi città la questione sicurezza è un nervo scoperto e i Comuni sono lasciati a loro stessi su questo versante. Ormai con le loro forze non riescono più a far fronte a queste problematiche. Sarebbe opportuno, visto l'alto numero di immigrati, a Trieste come in tutti i capoluoghi, di prevedere obbligatoriamente nei bandi che le Prefetture emanano per la gestione degli immigrati anche il controllo notturno.»

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