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Situazione Patrimoniale dei Politici; Trasparenza o Violazione della Privacy?

Da alcuni giorni sono ritornate, come ogni anno in questo periodo, le polemiche inerenti la mancata consegna delle dichiarazioni dei reditti da parte di alcuni politici locali. Infatti ai sensi dell'ex L. 441/1982 e della L. 81/93 gli...

Da alcuni giorni sono ritornate, come ogni anno in questo periodo, le polemiche inerenti la mancata consegna delle dichiarazioni dei reditti da parte di alcuni politici locali. Infatti ai sensi dell'ex L. 441/1982 e della L. 81/93 gli amministratori pubblici hanno tempo fino al 30 ottobre di ogni anno per presentare la propria dichiarazione dei redditi e quella patrimoniale.

Anche quest'anno la lista, riferita al consiglio comunale, di inadempienti è "corposa"; Antonione, Bandelli, Dipiazza, Giacomelli, Petrossi, Rovis, Sossi, Bertoli, Declich, Rosolen De Gioia, Ferrara, Grilli, Lepore e l'assessore Mariani fanno parte della schiera di chi ha dimenticato tale scadenza. Poco male dirà qualcuno, in quanto non esiste alcun "provvedimento" a carico di chi non rispetta tale presentazione.

Però se è vero che da un amministratore pubblico ci si aspetta il rispetto delle regole, questa imposizione sembra davvero poco capibile rispetto alla tutela della Privacy e della sua legislazione. La redazione di Triesteprima.it crede infatti che sia assolutamente necessario che la cittadinanza venga a sapere, esattamente alla "lira", quanto un amministratore pubblico percepisca dal suo mandato di politico, e sicuramente non quanto porti a casa con la propria professione.

Cosa che però in questo momento, proprio per il sommarsi di questi emolumenti a quanto guadagnato dalla normale occupazione del consigliere di turno, non è possibile. Abbiamo chiesto un parere sulla vicenda al consigliere comunale Paolo Rovis, del gruppo del PDL, e "inadempiente" nella consegna della documentazione:
"La motivazione del non adempimento è legato a un fatto specifico - precisa Rovis -spiacevole, occorsomi alcuni anni fa. Conseguente la pubblicazione della "classifica" dei redditi sul quotidiano locale e dei commenti giornalistici che l'infarcivano. Da allora, come ho dichiarato, non "partecipo" a quello che non è più un atto di trasparenza, bensì un giochino mediatico usato strumentalmente."

E' invece doveroso - continua l'assessore allo sviluppo economico dell'ex Giunta Dipiazza - che i cittadini conoscano quanto ricevuto per la mia attività di amministratore pubblico: 36.000 euro lordi nel 2010. Cifra che, fin dal primo anno di mandato, ho provveduto a non far pesare sul bilancio comunale, attivando risparmi di gestione fissi per i settori di mia competenza pari a oltre 70.000 euro l'anno. Ed eliminando perdite conseguenti ai bilanci in rosso di alcune società partecipate dal Comune per circa 500mila euro l'anno."

"Ma, notizie come queste ultime, purtroppo nessuno le pubblica. Mediaticamente - conclude Paolo Rovis -tira molto di più il gossip e puntare il dito su chi, al proprio lavoro privato, aggiunge per un periodo della propria vita l'impegno nell'amministrazione pubblica, su mandato dei cittadini.

Chissà se si riuscirà davvero ad arrivare ad una soluzione intelligente; la trasparenza totale per i cittadini rispetto il loro rappresentante, tutelando come per ogni altro cittadino la privacy di cui ha diritto.

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