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Autonomia e Specialità, Pd: «In cinque anni abbiamo connesso il Fvg e creato sinergie»

Grim: «Stiamo lavorando intensamente sul programma, come dimostra anche l’impegno odierno in tema di Specialità, e proseguiremo così su tutti i campo di interesse per il Fvg, tra i quali scuola, economia e lavoro»

«Noi, a differenza di altri, vogliamo declinare l’Autonomia per essere integrati e aperti, non per chiuderci nella paura. In questi cinque anni abbiamo utilizzato l’Autonomia e la Specialità in modo vincente: abbiamo connesso il Fvg, creato sinergie proficue a beneficio di tutti i territori. Abbiamo favorito l’Autonomia e contrastato quel particolarismo che spacca la regione e ci penalizza».

Lo ha affermato oggi a Villa Manin di Passariano, a Codroipo, la segretaria regionale del Pd Fvg, Antonella Grim, in occasione dell’incontro pubblico sul tema della Specialità, da titolo “#SpecialiPerché - Nuove sfide per l’Autonomia del Fvg”. Secondo Grim «è un lavoro che dovremo proseguire nei prossimi cinque anni e che dovrà essere priorità del nostro candidato presidente. Stiamo lavorando intensamente sul programma, come dimostra anche l’impegno odierno in tema di Specialità, e proseguiremo così su tutti i campo di interesse per il Fvg, tra i quali scuola, economia e lavoro. Porteremo alcuni delle nostre proposte programmatiche alla conferenza nazionale del Pd di Napoli di fine ottobre e poi, a novembre, ci ritroveremo in Assemblea regionale. Sarà quella la sede in cui, dopo il percorso sul programma e sulle alleanze, individueremo il nostro candidato presidente»

Tra gli interventi di apertura, dopo l’introduzione del presidente del partito regionale Salvatore Spitaleri, che ha posto l’accento sulla centralità oggi di un dibattito sul futuro della Specialità, e del capogruppo in Consiglio regionale Dieto Moretti, quello del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, che ha dichiarato che «declinare in modo corretto l’Autonomia significa avere capacità di lettura unica dei territori e trattarli con pari dignità, per creare, insieme, benessere per i cittadini, compresi gli ultimi, i più deboli, cui il Pd ha sempre guardato e deve continuare a guardare. Abbiamo tenuto assieme il Friuli Venezia Giulia esercitando l’Autonomia e la Specialità - ha spiegato Bolzonello - attraverso la connettività, che è fondante di ogni comunità: noi lo abbiamo fatto attraverso le infrastrutture e la logistica. Per questo è giusto ripensare alla nostra Specialità oggi portare il ragionamento fuori dai nostri confini regionali».

Sergio Bolzonello, riferendosi alla riforma degli Enti locali, ha affermato che «non è pensabile che i nostri comuni debbano sottostare alle regole valide per gli altri comuni italiani, dove non sono state fatte le riforme. In questo senso un ragionamento nuovo con lo Stato è sacrosanto». Anche sulla scuola, Bolzonello ha detto che il Fvg “sulla scuola si gioca una grandissima partita in termini di competenza regionale, perché la scuola è la base di un nuovo modello di società, quella che può accompagnarci ad esempio al salto verso Industria 4.0.

La Specialità non è una questione solo di natura fiscale o economica: significa avere la capacità di tenere assieme la regione, e non spaccare i territori declinandola male. Noi lo abbiamo fatto: nel 2013 siamo partiti declinando l’Autonomia attraverso le infrastrutture, di cui la presidente si è fatta carico al di là di suoi doveri. Abbiamo tenuto assieme la regione attraverso le infrastrutture, pensando in modo complessivo il Fvg e non meramente territoriale”. Dopo l’intervento del vicepresidente si è aperto il dibattito moderato da Pietro Faraguna, cui hanno partecipato Ivano Strizzolo, Leopoldo Coen e Francesco Peroni. Poi si è svolta una seconda sessione con Alessia Cozzi, Pietro Biasiol e l’europarlamentare Isabella De Monte.

Le conclusioni sono state affidate alla presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha detto che "l'autonomia regionale va ripensata e anche consolidata rispetto alle sfide future. Sicuramente e' il campo del centrosinistra". Lo ha detto oggi a Codroipo la presidente Debora Serracchiani, durante un convegno del Pd Fvg dedicato all'autonomia regionale. Questa è una regione che guarda con grandissimo interesse - ha proseguito Serracchiani - alla sua rinnovata centralità all'interno del contesto europeo. Siamo fondamentali per il dialogo con i Balcani e con l'Europa centrale e stiamo riformulando la nostra specialità come indispensabilità per lo Stato".

"Esercitiamo bene la nostra autonomia, ma - ha sottolineato - siamo anche in grado di esercitare nuove competenze e di acquisire nuove funzioni. Acquisire la competenza sulla scuola e' una proposta concreta che abbiamo fatto solo noi, aprendo una trattativa con lo Stato. A fronte di questa azione condotta a livello istituzionale, il capo della Lega in regione ha rilanciato la proposta di fare anche in Friuli Venezia Giulia un referendem sulla specialità, sulla scia - ha indicato Serracchiani - dei più inutili tra i referendum, quelli che si stanno per celebrare in Veneto e in Lombardia".

Replicando a chi da sinistra aveva lamentato che nelle ultime due legislature non erano stati fatti investimenti dalla Regione, Serracchiani ha rilevato che "chi lo dice ha amministrato in un mondo che non c'e più, con bilanci che non esistono più e senza patto di stabilità". Parlando di Tpl e dell'acquisizione di quote delle aziende di trasporto regionalipp da parte della società lombarda Ferrovie Nord, amministrata da un noto esponente della Lega, Serracchiani ha invitato "chi si candida a fare il presidente della regione, a dire se non sa quale operazione stia conducendo Ferrovie Nord, e questo sarebbe un problema per tutti, oppure a dire se se lo sa, nel qual caso avremmo un problema ancora maggiore. E se Fedriga lo sa, dica se condivide l'operazione, e se - ha aggiunto - la ritiene in sintonia con la difesa dell'autonomia".

Se essere autonomi significa prendersi delle responsabilità, allora, ha ragionato la presidente "noi abbiamo un'enorme responsabilità, perché con fatica ci siamo guadagnati lo spazio che abbiamo e non possiamo sprecarlo. Così come non possiamo confondere l'autonomia con l'autonomismo, inteso come chiusura, autosufficienza e protezionismo. Dobbiamo rispondere alle nuove paure delle persone - ha concluso - tenendo assieme apertura e protezione".

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