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"Verità per Giulio Regeni", polemica sulla mozione per rimuovere la scritta dal Municipio

Levata di scudi da parte di Paolo Menis (M5s), sulla rimozione dello striscione "Verità per Giulio Regeni". Polidori (Ln): «Porcheria, bieco opportunismo, sciacallaggio politico»

Il consigliere comunale dei Cinque Stelle, Paolo Menis, ha lanciato una polemica sulla decisione da parte del Consiglio comunale di Trieste di votare una "Mozione urgente" inerente la rimozione dello striscione Verità per Giulio Regeni sulla facciata del palazzo comunale.

La mozione, che verrà presentata in Consiglio comunale per il voto e che alleghiamo a questo articolo in una foto originale diffusa dallo stesso consigliere Menis, richiama alla regolamentazione della permanenza di striscioni sulla facciata in una "tempistica contenuta" e alla necessità di dare un messaggio simbolico per i tragici fatti, non ancora chiariti, accorsi al ricercatore Giulio Regeni che lo hanno visto torturato e ucciso da mano ancora occulta.

Un messaggio simbolico, dice ancora la mozione, che non determini "una sorta di assuefazione visiva da parte dei cittadini", tanto che la "permanenza sine die dello stesso (striscione, n.d.r.) non aggiungerebbe (...) alcuna attenzione (...) se non l'effetto di indurre a ritenere il manufatto in questione mero "ornamento".

Alla foto del testo della mozione, Paolo Menis, aggiunge le parole: «L'azione politica del centrodestra triestino: togliere dalla facciata del Municipio lo striscione "Verità per Giulio Regeni"».

Durissime le parole del Capogruppo della Lega nord in Consiglio comunale, Paolo Polidori, che scrive: «Ecco a voi un limpido esempio di sciacallaggio politico: mentre alla conferenza dei capigruppo stavamo discutendo sulle tempistiche di tutti gli striscioni, chiedendo anche che le opposizioni indicassero, in pieno spirito collaborativo, una data entro la quale fosse possibile togliere l'attuale striscione, senza farne strumento politico, il capogruppo del Movimento 5 Stelle postava (sulla sua pagina Facebook, n.d.r.) questa porcheria, segno evidente di bassezza morale e di bieco opportunismo! Un tanto per evidenziare l'affidabilità di certe forze politiche, sedicenti coerenti e trasparenti!!!»

Mentre l'ex sindaco Roberto Cosolini: «Dunque lo striscione "Verità per GIULIO REGENI" per loro è rimasto troppo a lungo... pazzesco !».

Iniziativa nata dalla campagna di Amnesty International Italia, in collaborazione con la Repubblica, per chiedere che si faccia chiarezza sull'omicidio di Giulio Regeni, lo scorso febbraio ha visto l'adesione di innumerevoli enti locali, associazioni e persona comuni.

«Per evitare che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato e per respingere qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, Amnesty International Italia chiede a enti locali, comuni italiani, università, luoghi di cultura, associazioni della società civile e singoli cittadini di farsi promotori della richiesta di "Verità per Giulio Regeni"».

Nel testo della mozione in oggetto è stato comunque indicato che lo striscione "Verità per Giulio Regeni" sarà apposto, sotto forma di banner, in un apposito spazio sul sito internet del Comune di Trieste.

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