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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Taglio Costi Politica Regionale. Il M5s: "Elettori Ingannati"

«Oggi è stato approvato un progetto di legge che allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica. Aver ingannato gli elettori su un argomento così sentito come quello dei tagli ai costi della politica è un fatto molto grave, visto che era uno...

«Oggi è stato approvato un progetto di legge che allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica.
Aver ingannato gli elettori su un argomento così sentito come quello dei tagli ai costi della politica è un fatto molto grave, visto che era uno dei pilastri dei primi 100 giorni della presidenza Serracchiani».
La capogruppo del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi commenta così i lavori odierni del Consiglio regionale. I consiglieri M5S oggi hanno presentato 15 emendamenti, di questi ben 14 sono stati bocciati.

«Che i partiti non accogliessero le nostre proposte era scontato - aggiunge Bianchi -, ma che la maggioranza calpestasse persino il suo programma elettorale, bene, questa è stata proprio una sorpresa amara. È evidente che i tagli vengono fatti solo quando riguardano le tasche degli altri. Oggi il Consiglio regionale ha tutelato le proprie e la giunta Serracchiani ha fatto altrettanto».

«Con questo provvedimento si è pensato, infatti, di più all'effetto placebo che ai risultati concreti - afferma la capogruppo -. Altisonanti proclami di riduzione del 50% dei costi si traducono, nella sostanza, in compensi di poco inferiori ai precedenti, vengono aboliti i contributi dei singoli consiglieri all'accantonamento dell'indennità di fine mandato e di fatto vengono sensibilmente aumentati i rimborsi spese sottratti per sempre alla rendicontazione: 42 mila euro all'anno a consigliere per l'esercizio del mandato. Senza nessun giustificativo. Sono 3 anni di stipendio netto di un operaio».

«L'abbattimento dei costi prodotto da questo provvedimento si basa sull'applicazione del decreto Monti relativo alle spese di funzionamento dei gruppi, sul quale questa amministrazione non può vantare alcun merito. Anche la lodevole abrogazione del vitalizio contributivo non avrà effetto se non in un futuro piuttosto distante, mentre nulla si è voluto fare per ridimensionare, non dico le attuali erogazioni, ma nemmeno quelle che andranno a maturarsi nei prossimi anni (giorni?), come recentemente sottolineato dalla stampa». ( NELLA FOTO ELENA BIANCHI)

«Con le sue proposte e con i suoi emendamenti il MoVimento 5 Stelle oggi ha voluto farsi portatore delle istanze di chi è stanco di sopportare i privilegi che la classe politica continua a mantenere. Chi è chiamato a sedere su questi banchi - conclude Bianchi - deve considerare se stesso come un dipendente, non già di questa amministrazione, ma dei cittadini che lo hanno eletto».



Cristian Sergo (M5S): «Una presa in giro per i cittadini del Friuli Venezia Giulia. La busta paga di un consigliere regionale tagliata appena del 10-15%»

«Sul taglio ai costi della politica la presidente Serracchiani e alcuni esponenti della maggioranza hanno preso in giro gli elettori.

Per fortuna la Rete non dimentica».

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, durante la discussione della legge sui costi della politica, ha svelato le contraddizioni del centrosinistra regionale che in campagna elettorale predica bene mentre, alla resa dei conti, razzola male.

«Sul profilo twitter della Serracchiani (https://twitter.com/serracchiani/status/320096740701261824 ) e su quello del presidente della V Commissione Vincenzo Martines (https://www.vincenzomartines.com/consiglieri-regionali-vizi-privati-e-pubbliche-virtu-tra-rimborsi-e-regolamenti/) troviamo gli annunci elettorali dei due esponenti del Pd che oggi sono stati puntualmente calpestati in Aula - rivela Sergo -.

Copiando il MoVimento 5 Stelle (che comunque proponeva un'indennità lorda di 5 mila euro, pari al triplo del reddito medio dei cittadini italiani), il duo Serracchiani/Martines il 10 marzo scorso proponeva infatti "indennità dei consiglieri regionali pari a quella dei sindaci di comuni capoluogo: 5 mila euro lordi comprensivi di rimborsi chilometrici e dei pasti".

In pochi mesi hanno cambiato idea - attacca il consigliere regionale M5S -. L'indennità è lievitata così a 6.300 euro lordi più un rimborso forfettario che potrà arrivare fino a 3.500 euro».

In Aula M5S ha tentato comunque di migliorare la proposta di legge in discussione.

«Con un emendamento oggi abbiamo chiesto che il rimborso spese omnicomprensivo per svolgere il mandato fosse stabilito in 2 mila euro. Inoltre abbiamo proposto una puntuale rendicontazione delle spese sostenute dai gruppi, questo per evitare che accada anche in futuro - come nel recente, triste, passato - che con i 3600 euro di soldi pubblici per l'esercizio del mandato si acquistino gioielli, vestiti, scarpe, pettini, pneumatici, seggiolini per bambini e ogni bendidio.

Tutto inutile, la maggioranza ha bocciato tutti i nostri emendamenti».

«Il risultato è un inganno. Con il provvedimento approvato oggi il reddito netto in busta paga di un consigliere sarà inferiore appena del 10% - 15% rispetto il passato - rivela Sergo -.

Inoltre non è stata eliminata l'integrazione di indennità di fine mandato ma il contributo obbligatorio per costituirla, sì.

Un risultato, insomma, molto lontano dai proclami elettorali e dalle aspettative dei cittadini.

Tutti gli altri tagli sono, infatti, frutto dei provvedimenti del Governo Monti e, ancora prima, del ministro Tremonti. Poco di che vantarsi, a giochi fatti, per la presidente Serracchiani e la sua maggioranza. Meno male che almeno, una volta per tutte, abbiamo abolito il vitalizio».

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