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Tassa su 4000 posti barca a Trieste, Razza (Ln): «Un altro sopruso dello Stato»

Il vice segretario provinciale della Lega denuncia la proposta del Governo di estendere l'Imu anche alle imbarcazioni

«Il Governo Italiano non si smentisce mai: è in arrivo infatti l’ennesima vessazione nei confronti dei cittadini». A dichiararlo è Radames Razza, vice segreario Lega Nord Trieste a proposito della richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’accatastamento dei circa 4000 posti barca in tutta la provincia di Trieste: «Questo indica ancora una volta in maniera tangibile la volontà da parte dello Stato di rendere sempre più problematica la vita degli italiani. L’incubo da parte delle società sportive dilettantistiche nonché dei singoli cittadini che dispongono di un posto barca lungo il litorale triestino potrebbe trasformarsi in realtà. Questo incubo porta il nome di IMU, essendo la volontà dello Stato quella di equiparare uno specchio di mare ad un immobile o ad un terreno».
Razza ricorda il decreto Salva Italia del governo Monti 2011 come un colpo pesante alla diportistica nazionale, ancora troppo vivo.
«Ad esempio il Comune di Trieste - continua il vice segretario - se non ottemperasse alle disposizioni di accatastamento e quindi di riscossione della tassa comunale sui posti barca potrebbe venir citato da parte della Corte dei Conti per danno erariale. Qualunque commento è superfluo, ma rimane la ferma volontà di attuare tutte le misure necessarie per poter ovviare a questa situazione imbarazzante».

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