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Taxi, Rovis (PDL): «No alla concorrenza sleale di UberPop in regione»

Lo afferma in una nota Paolo Rovis, capogruppo PDL in Comune: «UberPop è un sistema costituito da privati cittadini che, a determinate condizioni, possono dare passaggi a pagamento»

«A Trieste e in Friuli Venezia Giulia non ha ancora attecchito, ma prevenire è meglio che curare». Lo afferma in una nota Paolo Rovis, capogruppo PDL in Comune di Trieste, che sollecita la Regione affinché rifinisca la normativa che regolamenta TAXI e NCC, introducendo modifiche che tutelino i lavoratori regolari e autorizzati e stoppino la concorrenza sleale di UberPop.

«La Regione Liguria ha appena migliorato la propria normativa in materia» - ha specificato Paolo Rovis. «Analoga iniziativa venga valutata anche in Friuli Venezia Giulia, dove il fenomeno UberPop non è ancora sbarcato ma è meglio essere previdenti ed evitare possibili futuri danni e contenziosi».

«UberPop - spiega Rovis - è un sistema costituito da privati cittadini che, a determinate condizioni, possono dare passaggi a pagamento. Un "servizio di TAXI senza il prescritto titolo" è stato definito in alcune sentenze già emesse».

Ma Rovis punta il dito sulla «concorrenza sleale che si produrrebbe in danno, nella sola Trieste, di 250 operatori TAXI e 40 NCC regolarmente autorizzati. Un sistema sul quale ci guadagna il gestore del servizio - la multinazionale californiana Uber - e dove il cittadino-utente non ha alcuna garanzia né del servizio, né della propria sicurezza».

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