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Terrorismo, Novelli (Fi): «Violenza e morte hanno matrice comune legata alla religione islamica»

«Il Corano è fondato sull'odio contro i nemici, sull'obbligo di convertire gli infedeli, sui tabù dell'impurità, ed è quindi agli antipodi del Vangelo ed agli antipodi della civiltà in cui viviamo»

In seguito ai sanguinosi attacchi terroristici degli ultimi giorni, il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli scrive una lettera aperta, che di seguito pubblichiamo:

«Trovo anomalo, ma allo stesso tempo sospetto che, ad oltre una settimana dall'ultimo grave attentato di matrice Islamica, le numerose comunità islamiche presenti in FVG non abbiano provveduto attraverso i loro rappresentati religiosi, ad alzare un forte grido di dolore ed una profonda condanna per quanto accaduto, a nome di tutti i componenti dei loro gruppi. Avrebbero ricevuto il plauso di molti, ma forse stare in silenzio o mantenere un profilo sotto traccia è per loro più conveniente. L'orrore della violenza e del sangue che è stato sparso lungo Rambla de Canaletes a Barcellona con l'ennesima strage sanguinaria prodotta dal terrorismo islamico, conferma ancora una volta che violenza, morte e terrore hanno oramai una matrice comune che si rifà alla religione islamica».

«Poco importa se chi dice queste cose viene tacciato di islamofobia da intellettuali, scrittori o politici che vivono con distacco problemi veri, immersi nel sangue umano delle migliaia di vittime causate da una applicazione letterale del Corano. Dobbiamo reagire, perché la nostra debole Europa si è solamente illusa di avere un'ideale linea di difesa culturale che impedisse il radicarsi dell'estremismo religioso che si è, però, purtroppo dimostrata una linea Maginot rispetto ad una religione che viene definita " di pace", quando proprio nel suo nome si continuano a perpetrare, nei modi più truculenti, gli assassinii di persone innocenti».

«Questo, che è l' aspetto più crudele, avviene mentre, in silenzio e con una progressione che dovrebbe anch'essa allarmarci e farci attivare gli anticorpi del rifiuto di questa colonizzazione culturale e religiosa, gli islamici più radicali si stanno inserendo nei nostri gangli vitali facendoci, con la complicità di benpensanti nostrani, cambiare lentamente e in peggio le nostre secolari tradizioni ed abitudini. In uno Stato laico che ha comunque sempre rispettato le tradizioni e le sensibilità della religione cattolica che, indipendentemente da come la si pensi, è portatrice di valori e messaggi positivi, molti islamici, stanno lavorando per toglierci i nostri riferimenti secolari, culturali, religiosi e di una libertà, anche di espressione, faticosamente conquistata. I festeggiamenti del Natale nelle scuole ed i crocefissi dalle pareti degli edifici pubblici stanno scomparendo per inseguire quel folle concetto del rispetto per gli appartenenti alla religione islamica».

«Tutto ciò mentre questi ultimi cercano di farci normalizzare la loro visione del mondo che comprende la sottomissione delle donne, la negazione della libertà di espressione e la poligamia, oltre al fenomeno abominevole, delle spose bambine, all'interno del nostro modello di società. Il Corano è fondato sull' odio contro i nemici, sull'obbligo di convertire gli infedeli, sui tabù dell'impurità, ed è quindi agli antipodi del Vangelo ed agli antipodi della civiltà in cui viviamo; e questi non sono particolari secondari. Credo sia giusto pretendere trasparenza e chiarezza da parte delle comunità islamiche presenti anche in Friuli Venezia Giulia ed esercitare un forte controllo anche su quelli che sono gli ospiti in transito ( richiedenti asilo), perché non dobbiamo mai dimenticare che ad ogni attentato, scavando solo qualche centimetro sotto la superficie, si scoprono appartenenti a quella religione che gioiscono ed inneggiano alla Jihad. Noi questo non lo possiamo tollerare, lo dobbiamo sapere e dobbiamo agire nel caso questi episodi venissero alla luce, con risolutezza e senza sottovalutazioni buoniste».

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