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Uti, Panontin: «Tondo non è riuscito ad attuare le riforme ed ora critica»

Panontin critica le polemiche innescate da Tondo sull'Unione territoriale della Carnia

«Sorprende che a fare certe affermazioni sia chi ha avuto per cinque anni la responsabilità della guida della Regione senza, di fatto, assumersi nessuna responsabilità».
Con queste parole l'assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, commenta le ultime dichiarazioni di Renzo Tondo, già presidente della Regione in due diversi momenti e attuale presidente del gruppo regionale di Autonomia Responsabile.

Nel commentare le parole di Tondo, Panontin mette in evidenza come egli, da governatore,«non è riuscito ad attuare né la riforma degli enti locali né altre riforme, eppure ora critica».
«C'è un modo molto facile di amministrare la cosa pubblica: galleggiare e non fare nulla. Così ha fatto Tondo per cinque anni. La Giunta guidata da Debora Serracchiani al contrario si è assunta la responsabilità di 'governare' veramente, attuando i programmi elettorali, che sono autentici contratti con i cittadini».

Panontin ricorda in proposito che «Tondo, insieme alla sua Giunta, alla conferenza dei sindaci montani del 5 novembre 2009 aveva annunciato di voler dar corso alla riforma degli enti locali, cominciando da quelli montani attraverso il modello delle unioni di comuni, per poi estenderla a tutta la regione. Ma nemmeno un anno più tardi era stato costretto a far slittare quel tentativo di riforma perché non piaceva a nessuno, e un anno dopo non aveva ancora trovato la quadra sul testo».
«Solo nell'ottobre del  2011, a un anno e mezzo dal termine della legislatura, Tondo riuscì  a far approvare in Consiglio regionale il disegno di legge 150, poi divenuto legge 14/2011».

«In quel testo - sottolinea - erano già previsti l'obbligo di costituire le Unioni e l'obbligo di esercizio associato delle funzioni in Unione, il trasferimento obbligatorio del personale verso l'Unione, l'attribuzione diretta all'Unione delle risorse finanziarie (trasferimenti regionali) e l'impegno ad estendere il modello a tutta il Friuli Venezia Giulia.  Ma il presidente Tondo evidentemente non ebbe né la capacità né il coraggio di attuare quella legge e la lasciò dormire nei cassetti dell'ufficio».

Rispetto poi alle polemiche innescate da Tondo sull'Unione territoriale della Carnia e sulla vicenda di Paularo, l'assessore Panontin fa notare che l'Uti «è l'unico vero soggetto istituzionale legittimato a impugnare la delibera del Comune di Paularo perché quest'ultimo, approvando un atto palesemente contrario alla legge, ha inteso violare un patto sottoscritto con i Comuni partecipanti all'Unione e mettendo per tale via a repentaglio l'intera organizzazione dell'ente sovracomunale».

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