«Cosa deve fare un sindaco che ha messo in ginocchio la città, che ha svenduto Acegas, che ha subito passivamente l'invasione di immigrati, e che è in costante calo di consensi, per guadagnarsi la prima pagina del giornale?. – si chiede Roberti - Verrebbe da dire "rimboccarsi le maniche e mettersi sotto con il lavoro" almeno in questo ultimo scampolo di mandato, invece no.»

«Evidentemente – continua il segretario del Carroccio - il lavorare per il bene di Trieste e dei triestini non è proprio nelle corde di questa amministrazione, quindi meglio una messinscena priva di valore giuridico come la registrazione di un matrimonio omosessuale che il duro lavoro di chi deve amministrare una città dell’importanza di Trieste».

« Gioverà a qualcuno questo atto illegittimo? Ovviamente no, vista appunto l’illegittimità della trascrizione, ma poco importa: le dimensioni dello spot giustificano pure questo per Cosolini, alla faccia di chi vorrebbe dal primo cittadino risposte concrete su temi ben più rilevanti.»

«Serve aria nuova – conclude Roberti - ancora un anno di questo clima stantio, poi bisognerà tornare a lavorare per Trieste e una delle prime cose che cambieranno sarà proprio il concetto di unicità e la difesa della famiglia, da concretizzare in aiuti alle famiglie in difficoltà. E per famiglia è bene ricordare che si intende solo una cosa: uomo, donna, figli. Altre invenzioni, utili solo a indebolire l'istituzione cardine della nostra società, le lasciamo ai sindaci prossimi alla rottamazione e alla disperata ricerca di visibilità. »