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Lavoro, Trieste Cambia: «Puntare sull' “Imprenditorialità civile”»

L' imprenditorialità civile può coinvolgere e attivare persone che oggi sono disoccupate e che potrebbero essere presto gli imprenditori del nuovo welfare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

L'imprenditorialità civile, in particolare, è un tema importantissimo, perché è di fatto un ambito di "innovazione" - si tratta di innovazione sociale e non certamente tecnologica - che non può essere tralasciato nelle politiche di una città che si vanta di voler produrre impresa innovativa!

Questa imprenditorialità civile può coinvolgere e attivare persone che oggi sono disoccupate e che potrebbero essere presto gli imprenditori del nuovo welfare, a patto che il Comune di Trieste costruisca, in modo nuovo le condizioni e le competenze per farlo, aggregando persone, obiettivi e strumenti nuovi.

Naturalmente, sarà necessario partire da una attenta riflessione sul passato e sulla disamina degli effettivi risultati e dell'uso delle risorse spese negli ultimi anni: non però certamente, come "suggerito" da Roberto Dipiazza e rilanciato poi da altri populisti dell'egoismo "municipalista" ovvero costruendo raccapriccianti e burocratiche commissioni politiche di controllo per verificare "a chi" vanno i soldi; ma chiedendosi con serie analisi di efficienza, orientate alla progettualità, che risultati si ottengono e non si ottengono con il modello tradizionale e come iniziare a cambiare.

Ci sono progetti europei che hanno puntato sull'importanza di "ridisegnare" i servizi di welfare cittadino in una prospettiva di "innovazione sociale": si pensi a quello lanciato a Swindon in Inghilterra, basato proprio sull'insoddisfazione del rapporto fra "spesa sociale" e risultati ottenuti.

Trieste può fare ancora meglio, coinvolgendo non solo le risorse più giovani ma anche quelle più avanzate in età, ricche ancora di potenziali e di energie.

Scovare i furbi che hanno succhiato risorse pubbliche, con dichiarazioni false - ad esempio sull'ISEE - o simili sotterfugi, è certamente il primo passo obbligatorio (la Regione si è anche mossa recentemente) è naturalmente un ulteriore e prioritario passo; ma è solo la parte "preventiva" della questione. Il resto è innovazione sociale.

Vittorio Torbianelli
Trieste Cambia

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