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Un'Altra Trieste: «Regia unitaria su Porto Vecchio per lo sviluppo delle città»

Intervento di Alessia Rosolen, consigliere comunale di Un'Altra Trieste: prendere atto che questa è l'ultima occasione che ci rimane per riagganciare il treno dello sviluppo e ritrovare una nuova centralità europea»

«Non servono nuovi progetti. Si parte necessariamente dal Piano Regolatore del Porto variante del Porto Vecchio il cosiddetto "piano Barduzzi", e siamo stati i primi a ricordarlo, per smentire qualsiasi ipotesi di lottizzazione o speculazione. E' lo strumento che ha già ottenuto l'approvazione da parte di tutti gli Enti territoriali e delle autorità Ministeriali competenti». Lo riferisce in una nota Alessia Rosolen, consigliere comunale di Un'Altra Trieste.

«Serve una regia che coordini e garantisca uno sviluppo omogeneo - continua Rosolen. Da questo Piano complessivo - e che riguarda tutte le aree e gli edifici che compongono il Porto Vecchio - dovrà partire dunque il Comune di Trieste che ha deve assumersi il compito, per salvaguardare l'interesse pubblico, di costituire una commissione in grado di assicurare l'attuazione del Piano Barduzzi. Impensabile ripartire da zero così come impensabile pensare ad uno "spezzatino". Tanto più se senza una regia unitaria».

«Al contrario - continua la nota - , se coordinati da una commissione responsabile dello sviluppo unitario dell'area, Trieste potrà  recuperare l'area in presenza di investitori pubblici e privati. Ma  - e lo sottolineiamo con forza - occorre una cornice ed occorre un organismo a garanzia della valorizzazione unitaria dell'area. Il grosso della progettazione è fatto, sia per quanto riguarda le destinazioni d'uso che per quanto riguarda la infrastrutturazione delle aree (vedi progetti in possesso dell'Autorità Portuale in seguito alla transazione con Porto Città. 
Si costituisca rapidamente il Comitato a cui delegare la piena valorizzazione dell'area nell'interesse dell'intera città».

La nota si conclude «Chiediamo nuovamente a tutte le forze politiche di lasciare da parte personalismi (vista l'escalation qualcuno presto dichiarerà di essere il padre del vecchio porto ottocentesco) e polemiche poco utili e piuttosto di prendere atto che questa è l'ultima occasione che ci rimane per riagganciare il treno dello sviluppo e ritrovare una nuova centralità europea».

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