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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Un'Altra Gioventu': altri Fini dietro la Protesta degli Studenti

A quanto pare le scuole c’entrano poco con la protesta. Dopo solo 3 giorni le richieste di coloro che stanno occupando Piazza Unità si sono allargate ad un centro sociale. Ovviamente pagato dai cittadini... A questo punto le considerazioni sono...

A quanto pare le scuole c'entrano poco con la protesta. Dopo solo 3 giorni le richieste di coloro che stanno occupando Piazza Unità si sono allargate ad un centro sociale. Ovviamente pagato dai cittadini...

A questo punto le considerazioni sono molteplici: la prima è che una protesta su temi che gli studenti, da destra a sinistra, sollevano da anni, e che riguarda l'edilizia scolastica, sembra diventato un argomento strumentale per ottenere ben altre cose da questa amministrazione.

La seconda è che proprio su questi temi la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, l'unica investita della questione, se n'è sempre lavata le mani scaricando su altri evidenti sue responsabilità; ci piacerebbe sapere cosa ha fatto per le scuole in questi 5 anni visto che la grande vicinanza agli studenti, probabilmente, c'è solo in campagna elettorale .

La terza è che probabilmente il circo allestito in Piazza Unità debba spostarsi altrove visti i contenuti e i modi della protesta che oltre al centro sociale prevede, tra l'altro, l'autoassegnazione di case popolari; richiesta assolutamente irricevibile e che, francamente, facciamo fatica a comprendere.

La questione abitativa è stato tra i primissimi punti che noi abbiamo sollevato chiedendo più volte la creazione anche a Trieste del Mutuo Sociale. Gli studenti che hanno a cuore il problema della scuola di certo non sono a bivaccare in Piazza Unità con bandiere che con la questione degli istituti scolastici hanno poco a che vedere.

Per questo a differenza di chi occupa strumentalmente una piazza, usando i giovani per ottenere cose che con il bene comune e l'edilizia scolastica non hanno nulla a che vedere, noi iniziamo a preparare un dossier da sottoporre alla Presidente della Provincia, e chiedere allo stesso tempo che vengano convocate delle commissioni consiliari in tutte le scuole per valutare con gli studenti (quelli veri, non con gente prossima ai quarant'anni che bivacca in piazza) gli interventi prioritari e da programmare nei prossimi anni.

La nostra generazione è stufa delle pagliacciate di chi usa la piazza per mistificare la realtà e ottenere ben altro che la risistemazione degli istituti scolastici. Noi non ci accodiamo alla protesta, non ci faremo usare dai soliti noti per i loro fini personali, ma iniziamo a lavorare nelle scuole per risolvere concretamente il problema!

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