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Unioni Civili, Paglia (Pd): «Nessuna "concessione" di Palazzo Gopcevich, sala matrimoni è un diritto»

Lo rileva in una nota Maria Luisa Paglia, Segreteria provinciale Pd

«Mi dispiace ma non sono d’accordo con chi afferma che bisogna apprezzare  il fatto che il sindaco abbia  operato un passo indietro, concedendo per le unioni civili  la sala Bazlen presso il palazzo Gopcevich.Chi ha studiato la storia ricorda che nel periodo del feudalesimo vigeva un sistema politico sociale in cui  il signore-dominus “concedeva” al vassallo onorificenze o beni materiali».

Lo rileva in una nota Maria Luisa Paglia, Segreteria provinciale Pd

«Adesso - continua la nota -  ci troviamo in uno stato di diritto il quale  assicura il rispetto dei diritti e delle libertà di ogni cittadino.Quindi non si “concede” ma si “assicura”. La legge può non coincidere con i propri principi personali, ma è la legge e un’amministrazione deve applicarla, senza sconti, concessioni  o patteggiamenti come quella che mi sembra sia in atto tra “destra e destra” . Non si deve ricevere in concessione  e ringraziare, ma si deve pretendere che venga rispettato un semplice diritto, quello alla sala matrimoni presso il Comune. maria luisa paglia-2

«Il sindaco - continua Paglia -  dopo questa concessione afferma che la questione in tal modo è risolta ed ora è giunto il momento di occuparsi dei veri problemi della città. Chiaramente la tutela dei diritti, per una parte di questa amministrazione, è  intesa come una perdita di tempo, o meglio la tutela di questi dritti o, vogliamo dire in modo ancora più crudo ma vero “ la tutela dei diritti di alcune persone”. Stranamente nel mondo molti hanno combattuto, altri hanno subito anni di detenzione, altri ancora sono morti per difendere i diritti , sociali, civili, religiosi, umani. Nella Dichiarazione Universale dei diritti umani, esiste un elenco di diritti, di tipo sia fisico che psicologico, diritti che devono essere garantiti a tutti gli individui in quanto esseri tutti uguali.

«Nelson Mandela - sottolinea l'esponente del Pd - ha trascorso 28 anni della sua vita in carcere per far ottenere il diritto di voto ai suoi fratelli di colore. Malala Yousafzai  ha subito un attentato alla sua vita a soli 15 anni per difendere il diritto all’istruzione delle bambine in India. Come loro si potrebbero citare tanti altri che sono morti o hanno lungamente sofferto per difendere i diritti di cui oggi la maggior parte di noi godiamo.

«La lotta - conclude -  per i diritti la possiamo fare tutti, quotidianamente e anche con piccole azioni.La mia, adesso,come spero quella di tanti altri, è quella di non rimanere in silenzio.

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