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Università Popolare, Serracchiani: «Importante ruolo per tutela della cultura italiana»

Lo si legge nell'intervento predisposto dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, in occasione delle celebrazioni del 115° anniversario dell'Università popolare di Trieste: «Protagonista autentica nella storia della città»

«L'Università popolare di Trieste è protagonista autentico nella storia della città e nell'esercizio concreto della specialità della Regione. Con la sua attività partecipa di fatto all'importante compito di piattaforma di scambio che è stato affidato al Friuli Venezia Giulia dalla geografia, dalla storia e dalla volontà politica».

Lo si legge nell'intervento predisposto dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, in occasione delle celebrazioni del 115° anniversario dell'Università popolare di Trieste, che si sono tenute oggi nella sala del Consiglio comunale alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova, del presidente dell'ente, Fabrizio Somma, del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, dell'assessore alla cultura, Gianni Torrenti, della presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, e di diversi assessori e consiglieri comunali, con il vicesindaco Fabiana Martini e il vicepresidente del Consiglio, Alessandro Carmi.

Ricordando il ruolo della Regione quale «punto di riferimento per i Paesi dell'Est Europa e ponte per il loro avvicinamento alla Comunità Europea», nel suo intervento la presidente ha manifestato «riconoscimento» per l'Università popolare che,«agendo su mandato del Ministero degli Affari Esteri, è di fatto braccio operativo della Regione stessa nella tutela e nella salvaguardia della lingua e della cultura italiana nei territori in cui opera».

Per Serracchiani in questi 115 anni l'azione dell'ente, cui ha augurato «lungo e operoso futuro», è stata "tangibile», come risulta ad esempio «dalla tutela e dal restauro di numerosi monumenti civili e religiosi di origine italiana, presenti in Istria e in Dalmazia e nell'entroterra quarnerino; oppure nell'intensa attività editoriale e di ricerca eseguita  per conto dell'Assessorato regionale alla Cultura; nelle attività
formative, miranti a mantenere viva l'identità italiana nelle nuove generazioni», oltre al «nel ruolo svolto per conto della Regione nell'implementare le relazioni istituzionali con il Montenegro, negli scambi culturali tra le diverse Comunità italiane presenti nelle aree di riferimento, e nella proficua collaborazione con le Associazioni degli Esuli».

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