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Uno Sguardo... dall'Europa: Nord contro Sud Europa

L'Europa e le sue problematiche, viste ed analizzate da un Triestino che lavora a Bruxelles

In Brasile si giocano i mondiali di calcio. In contemporanea a Bruxelles si gioca un europeo tutto speciale: quello delle nomine per le istituzioni comunitarie. Non è particolarmente difficile vedere anche nei palazzi di Bruxelles vari ‘tifosi’ aggirarsi sostenendo, non solo la squadra della propria nazione, ma una determinata politica economica che sia l’austerità della cancelliera Merkel o la flessibilità invocata dal Presidente del Consiglio italiano Renzi. Particolarmente curioso il gioco ad incastri per la nomine dei differenti Commissari europei e del Presidente del Consiglio. Il candidato alla Presidenza della Commissione europea, il lussemburghese, Jean Claude Juncker dopo aver concesso la presidenza del Parlamento europeo al socialista tedesco Schulz, si trova in una posizione non invidiabile. Sta mediando tra le differenti delegazioni nazionali all’interno delle stesse famiglie politiche europee per ottener il loro sostegno per il voto del Parlamento sulla sua candidatura prevista per il 15 luglio, promettendo talvolta maggiore flessibilità, altre volte più rigidità.

L’Italia ha inaugurato il semestre europeo con un discorso di Renzi al Parlamento europeo che lasciava poco alla fantasia. Il Presidente del Consiglio italiano si è presentato nell’aula di Strasburgo chiedendo chiaramente maggiore flessibilità nell’applicazione degli accordi fiscali per favorire la crescita economica specie nei paesi del sud Europa; in questo contesto si è giocato un derby europeo tra paesi del Nord Europa con un’economia più solida e paesi del Sud che stanno cercando di uscire dalla crisi chiedendo maggiore flessibilità fin’ora negata dall’inflessibile Commissario agli Affari Economici finlandese Olli Rehn e sostenuta in aula dal rappresentante dei popolari, il tedesco Weber.

Nord contro Sud. Quasi come in Italia. Nonostante il risultato delle ultime elezioni europee che hanno visto un successo dei partiti euro scettici, alcuni burocrati forse non hanno capito che l’Europa non può essere più concepita come una maestrina che ci impartisce lezioni e lezioncine. L’opinione pubblica tedesca è totalmente differente da quella italiana e spagnola e le politiche europee devono trovare un giusto bilanciamento tra le differenti necessità. Sarebbe un fallimento storico quello di imporre le esigenze solo di un unico paese a discapito degli altri.

Non c’è bisogno di ricordare l’importanza del progetto europeo ad uno studente Erasmus. Lui stesso lo vive o lo ha vissuto e lo può testimoniare. L’Europa però non può fermarsi all’Erasmus. Più difficile è spiegare il progetto europeo ad altri soggetti. L’Europa deve anche stare vicino e sostenere il piccolo e medio imprenditore che subisce la crisi e la concorrenza di altre imprese in stati membri con regole fiscali più vantaggiose, deve legiferare per garantire maggiori diritti per tutti i cittadini europei, per avere una politica energetica comune a vantaggio dei 28 Stati Membri non solo di uno!

Arroccarsi su posizioni estremamente rigide come quelle tedesche non può che creare maggiori fratture di quelle che già ci sono. Ricordiamoci che con la creatività e la flessibilità, in politica come nella vita, si potrà andare lontano. Con la rigidità, si potrà partire bene ma alla fine, come storicamente già successo, si perderà.

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