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Vendita quote Hera, M5S: «Il sindaco Cosolini non mantiene gli impegni sottoscritti»

Il Movimento 5 Stelle Trieste, tramite Stefano Patuanelli e Paolo Menis, censura l'operato del primo cittadino e di quella parte della sua maggioranza che ha votato a favore della delibera che consente la vendita di quote della multiutility

«Con la delibera passata ieri in Consiglio comunale, Cosolini si rimangia la parola data due anni fa alla città e ai lavoratori, quando si era impegnato a non far scendere il controllo pubblico sotto il 51%. Neppure Pinocchio era così abile .... ».

Il Movimento 5 Stelle Trieste, tramite i portavoce in Consiglio Comunale Stefano Patuanelli e Paolo Menis, censura l’operato del primo cittadino e di quella parte della sua maggioranza che ha votato a favore della delibera che consente la vendita di quote della multiutility.

«È inoltre doloroso segnalare – continuano Patuanelli e Menis – che la delibera, passata per soli due voti, sia stata approvata grazie al voto di due consigliere del PD,Cimolino e Mozzi, che in passato hanno contribuito alle attività dei comitati per l’acqua bene comune».menis-patuanelli-2

«I cittadini – prosegue Patuanelli – hanno espresso in modo chiaro, assoluto e definitivo la loro volontà attraverso l’unico vero istituto democratico e partecipativo: ilreferendum. Nel 2011 gli italiani hanno chiesto alla politica di garantire l’acqua quale bene essenziale e libero e per questo hanno votato affinchè ne sia garantita una gestione pubblica. La delibera approvata questa notte è invece l’ennesimo passo, sbagliato, verso la gestione privata anche dell’acqua».

«Speriamo almeno – incalza Menis – che le consigliere del PD abbiano il buonsenso diallontanarsi dai comitati per l’acqua bene comune, per non far perdere a questi l’enorme credibilità acquisita in anni di battaglie».

«Comunichiamo inoltre – concludono Patuanelli e Menis – che martedì 28 faremo sentire la nostra voce anche a Bologna. Con i consiglieri comunali M5S dell'Emilia Romagna e di Padova, parteciperemo infatti all'assemblea di Hera dove interverremo per difendere i servizi pubblici evitando anche che una assemblea dei soci di una società quotata si trasforni in un convegno del Partito Democratico».

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