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Welfare, Telesca: «Combattere le disuguaglianze, concentrare le risorse»

La prossima settimana si avvierà in Consiglio regionale il dibattito sul provvedimento dedicato al sostegno delle persone in difficoltà economica. L'assessore Maria Sandra Telesca: «tema fondamentale per la nostra società regionale»

La prossima settimana si avvierà in Consiglio regionale il dibattito sul provvedimento dedicato al sostegno delle persone in difficoltà economica.

«È un tema fondamentale per la nostra società regionale - ha osservato l'assessore regionale alla salute e alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca - che si aggancia in modo inequivocabile alle altre politiche a matrice sociale ed economica che la Giunta Serracchiani ha varato in questi primi due anni di mandato».

«Ma è davvero un peccato che in Friuli Venezia Giulia argomenti fondamentali come la povertà, e le urgenti risposte che oggi dobbiamo dare alla parte più fragile delle nostre comunità, vengano utilizzati a meri fini provocatori. Continuare a ripetere, all'infinito, che è ideologico oggi aiutare chi sta male in una società dove si stanno allargando sempre più le forbici delle disuguaglianze lo considero fuorviante e soprattutto poco utile a ricercare le soluzioni più giuste», ha affermato Telesca.

«Con il Rapporto sociale 2013, per la prima volta, abbiamo fatto un'analisi dettagliata ed approfondita del sistema sociale della regione, un'analisi che oggi consente di capire 'cosa funziona e cosa va cambiato', perché vogliamo correggere il tiro e riorganizzare gli interventi, dirottandoli nella direzione più azzeccata per non sprecare le risorse, comunque troppo poche, che possiamo mettere in campo».

«Questa non è ideologia: è pensiero, e conseguente azione. Il consigliere regionale Riccardi vada a chiedere agli assistenti sociali dei Comuni, alle Caritas, alle altre associazioni di volontariato se 'è ideologico' quello che quotidianamente fanno nei confronti delle persone (purtroppo sempre più numerose) che sono sotto la soglia di povertà; lo siano perché hanno perso il lavoro o perché non sono in grado di lavorare poco cambia».

«La misura che sarà discussa in Consiglio regionale non vuole essere un reddito di cittadinanza - ha dichiarato l'assessore - bensì una misura di inclusione attiva che richiede a chi ne beneficierà di stipulare un patto e di assumere impegni nei confronti della propria comunità in un'ottica di welfare moderno e generativo. E su questo convergeranno risorse finanziarie sin qui utilizzate per interventi disomogenei e frammentati, che sinora troppo poco hanno inciso».

«Liquidare come ideologiche le proposte di cambiamento in campo sanitario e sociale è facile, d'effetto, ma impedisce di affrontare seriamente temi importanti, sicuramente complessi e difficili. Noi però non abbiamo paura di affrontare le difficoltà e misurarci».

«Consiglierei infine, anche al consigliere Riccardi, di guardare un po' al di fuori dell'uscio di casa e dei confini regionali, andando a leggere, ad esempio, le proposte di riforma di Governi regionali della sua parte politica, come la Lombardia», ha infine indicato l'assessore Telesca. «Capirebbe che le strade maestre per riorganizzare il sistema sono piuttosto simili e, dunque, che potremmo essere più costruttivi entrando nel merito vero delle cose. Ma immagino che ciò, nelle complicate strategie politiche di chi ha il solo obiettivo di contrapporsi, senza pensare invece ad un'utile discussione, non sia contemplato. Peccato».

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