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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

L'aula si schiera con D'Agostino, il Consiglio comunale isola Forza Italia

I consiglieri hanno cestinato la mozione urgente dei forzisti che chiedevano al sindaco e alla giunta di "riferire periodicamente sugli sviluppi del Memorandum Italia-Cina". Gongolano le opposizioni. Il "dissidente" Marini: "Non so più cosa dire"

Sul "caso" D'Agostino Forza Italia è sola contro tutti. Nella seduta di ieri 9 giugno, il Consiglio comunale ha infatti espresso il voto contrario in occasione della mozione con cui i forzisti chiedevano al sindaco e alla giunta di "riferire periodicamente sugli sviluppi del Memorandum Italia-Cina". Attraverso il voto, l'aula ha ribadito il pieno sostegno al manager veronese e ai lavoratori portuali, isolando di fatto il partito di Silvio Berlusconi. 

Dopo la sentenza dell'Anticorruzione, la politica triestina si è immediatamente attivata e, esprimendo a più riprese solidarietà nei confronti dell'ex numero uno dell'Autorità Portuale, ha annunciato la propria partecipazione alla manifestazione di sabato 13 giugno. Il partito "guidato" dall'ex senatore Giulio Camber, nonostante il giudizio positivo dal punto di vista umano, ha invece manifestato fin da subito posizioni molto critiche sull'operato di D'Agostino, colpevole di aver spalancato le porte dello scalo giuliano al "pericolo comunista". 

Polidori: "Sono andati fuori tema"

Il voto di ieri ha prodotto l'esultanza delle opposizioni e ha registrato le perplessità di una larga fetta della maggioranza. "Dispiace che Forza Italia abbia fatto questa scelta - ha dichiarato il vicesindaco leghista Paolo Polidori - anche perché ieri bisognava dimostrare unità al fine di rimarcare la volontà di Trieste di rimanere il porto più importante d'Italia". Per Polidori, l'azione di Forza Italia rappresenta "un'occasione perduta" e disegna il più classico dei scivoloni politici. "Sono andati fuori tema" afferma il leghista. 

Fratelli d'Italia critica

"Che la Via della Seta vada monitorata con attenzione è un dato condivisibile anche se siamo convinti che sarebbe miope rinunciare ai vantaggi economici per lasciarli a Capodistria (ricordiamo che la Slovenia ha firmato un'intesa con la Cina un anno prima dell'Italia candidando Capodistria come terminale adriatico della Via della Seta)". E' questa la posizione di Fratelli d'Italia che attraverso Claudio Giacomelli ha ribadito il pieno sostegno a Zeno D'Agostino e indirettamente, condannato la posizione di Forza Italia. 

Il forzista Marini: "Clamoroso autogol, incommentabile" 

"Non ho votato perché ho perso la connessione al momento della discussione ma, se fossi stato presente, avrei votato la mozione unitaria e mi sarei astenuto su quella di Forza Italia". Il dissidente Bruno Marini non le manda a dire e parla di "un flop clamoroso, l'ennesimo autogol di una Forza Italia che in Consiglio comunale è sempre più isolata". Un partito che secondo il democristiano di lunga data, "ha rotto con i suoi alleati. Io non so più cosa dire, è incommentabile". 

La posizione di Forza Italia era risultata chiara fin dall'inizio. Il capogruppo in Consiglio comunale Alberto Polacco aveva dichiarato a TriestePrima che "non esiste nessuna pregiudiziale. Il riconoscimento nei confronti dell'operato di D'Agostino è massimo, ma non possiamo esimerci dal ricordare che avevamo più volte messo in luce le nostre perplessità sulla facilità con cui si erano prese alcune decisioni in merito al progetto della cosiddetta Via della Seta". 

Per il Pd e i Cinque Stelle "è stato imbarazzante"

Gongolano invece le opposizioni che parlano di "decamberizzazione compiuta". "Viene allo scoperto l'ostilità mai sopita di Forza Italia, in città  ancora egemonizzata dalla figura di Giulio Camber, verso un rilancio dello scalo a livello internazionale" afferma la segretaria provinciale del Partito democratico Laura Famulari. "Introdurre il tema del 'pericolo cinese' nel contesto di una diffusa mobilitazione per la prosecuzione di una traiettoria vincente di sviluppo, significa remare contro". 

Anche Elena Danielis dei Cinque Stelle non utilizza mezzi termini: "E' stato veramente imbarazzante. Siamo partiti con l'idea di fare una cosa unitaria, trasversale ed importante per la città. Inizialmente sembrava fossero d'accordo ma subito dopo se ne sono usciti con la loro mozione urgente che tirava in ballo la Cina e il complottismo, ottenendo un voto spaccato anche al loro interno. Tutta la faccenda è stata ridicola". 

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