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Martedì, 23 Aprile 2024
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Qualità della vita, Italia unica: «Trieste abbandonata tra sporcizia, degrado e inquinamento»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

La presente viene indirizzata in primis alla persona che si definisce garante della salute della città, Roberto Cosolini, coinvolgendo pure gli attori primari direttamente responsabili dell'attuazione di tale pretesa.

Non nascondiamoci Sig. Sindaco che la città vive uno stato di degrado come mai si era potuto vedere da diversi decenni, nonostante le evidenti realtà quotidiane Lei insiste nell'affermare il fatto che il nostro territorio sia un esempio di civiltà, nega pure anche l'evidenza, e ciò non è sicuramente sintomo di una buona amministrazione.

Le classifiche nazionali sulla qualità della vita richiamano sulla caduta profonda che Trieste ha subito in questi 5 anni di amministrazione PD, per culminare oggi ad una posizione del tutto disonorevole per i fasti che il capoluogo ha rappresentato nel corso della sua storia.

Ebbene la Sua giunta ha espresso la volontà, durante il proprio mandato, di essere sensibile alla Sostenibilità Ambientale e di impegnarsi nell'esecuzione di quel Patto fra i sindaci che prende il nome di PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile), documento peraltro ben redatto e ben presentato ma che rimane tale sulla carta se non per l'attuazione di una minima parte di esso.

Il PAES prevede l'abbattimento delle emissioni di CO2 del 20% con scadenza anno 2020, siamo alla fine del Suo mandato, quindi a metà strada. e sinceramente tale misura nemmeno vede l'ombra della sua luce, mi si permetta il gioco di parole!
Lei sosterrà certamente che diversi attori erano implicati nella riuscita di tali intenti esulando dalle proprie responsabilità, però così facendo non farebbe altro che confermare l'ormai conosciuta volontà dello scarica barile che spesso ha contraddistinto la Sua amministrazione.

La svendita dell'Acegas inoltre esprime in modo significativo tale teoria, il fare spallucce o lavarsi le mani è stato il leitmotiv di questi 5 anni; degrado ambientale, sporcizia nelle strade, rifiuti a cielo aperto e mancanza dei servizi essenziali quali la raccolta capillare della differenziata, sono all'ordine del giorno fra le nostre strade, Lei però scarica colpe e responsabilità ad altri.
Mi permetta di ricordarLe che i contratti di fornitura dei servizi li ha stipulati Lei stesso, inserendo clausole ed articoli che dovevano tutelare la salute ed il bene pubblico, ebbene così non è stato.

La raccolta dei rifiuti è insoddisfacente sia nel servizio che nella disposizione dei contenitori, e lasci perdere per cortesia alcuni atti di inciviltà sui quali non serve calcare la mano ma guardi la quotidianità dei servizi puntualmente inopportuni ed inadeguati; punti di raccolta sistemati a macchia di leopardo senza criterio alcuno, carenza di contenitori, mancata pulizia degli stessi, assenza di manutenzione dei cassonetti e delle aree preposte alla loro ubicazione (oltretutto molto opinabile), questa è Trieste oggi: una città in completo degrado urbano.

Non si dimentichi inoltre che il degrado porta ad insicurezze, insoddisfazione (paghiamo le tasse più alte in regione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in cambio del servizio di peggior qualità), una pubblicità senzaltro negativa per i turisti che scendono fra le nostre vie e piazze.

La nostra è una città prevalentemente di anziani e morfologicamente particolare, quindi non si può pubblicizzare il "miraggio" del cassonetto quale incentivo alla raccolta differenziata; una persona di una certa età, ma anche non necessariamente tale, non deve sostenere un pellegrinaggio biblico con ben 4 sacchetti diversi in cerca del "contenitore promesso" per poter adempiere al proprio dovere civico di buon cittadino!
Degrado significa anche mancanza di sicurezza, una città lasciata a se stessa è terreno fertile per chi delinque, per chi sceglie di vivere nell'ombra del malaffare.

Ma il punto più dolente di tutta la Sua amministrazione in tema di ambiente rimane sempre l'inquinamento dell'aria, e qui mi rivolgo soprattutto all'Ing. Laureni, persona stimata ed incomprensibilmente al servizio di questa amministrazione che di competenze latita in tutti i settori.
Il nodo della Ferriera di Servola in primis: in un documento redatto a seguito del consiglio comunale del 26 giugno 2014 dedicato alla situazione della Ferriera l'Ing. Laureni promulga i principi seguiti dall'amministrazione secondo i quali il ruolo attivo del sindaco è quello di massimo responsabile della salute della collettività, inoltre si impegna alla massima trasparenza e disponibilità al confronto nonchè di approfondire le tematiche ambientali e di salute collegate alla Ferriera stimolando ed accettando ogni occasione di confronto pubblico come esempio di reale democrazia partecipata.

Forse Sig. Sindaco ci è sfuggito qualcosa riguardo a queste decisioni, o forse le abbiamo maldestramente interpretate secondo la grammatica italiana, o forse che non sappiamo cogliere quello che Lei e l'Ing. Laureni vedete oltre....
Mi consenta di chiederLe dei chiarimenti a riguardo perchè analizzandoli più e più volte, anche con il supporto di un noto professore universitario, non sono riuscito a comprendere se questi fossero propositi da rispettare oppure regole da evitare nel corso del Suo mandato, perchè nemmeno uno di questi pregevoli punti è stato onorato!

Allora Sig. Sindaco, Ing. Laureni, bisogna farsi carico delle proprie responsabilità ed ammettere gli errori commessi, che possono anche essere stati fatti in buona fede ma, vanno riconosciuti se non altro per una questione di rispetto nei confronti della cittadinanza intera.
Ing. Laureni nonostante la Sua profonda professionalità mi fa specie sentirLa dire che avrebbe monitorato il rischio per la popolazione, compresa la riduzione dello stato di benessere, e per gli ecosistemi, dovuto alle attività produttive, di trasporto e servizio, che avrebbe espresso valutazioni dello stress ambientale tramite biomonitoraggio mediante analisi di biomarcatori in urine e/o sangue e/o latte materno, che avrebbe sostenuto indagini epidemiologiche sullo stato di benessere della popolazione in funzione dello stress multifattoriale cui la stessa viene esposta.

Ecco, distinti responsabili della salute dei cittadini di Trieste, questi erano i Vostri pregevoli impegni, ed in base a queste asserzioni, noi umili compaesani, stiamo cercando di capire per quale motivo avete omesso a tali propositi.

Niente di tutto ciò è stato rispettato, il rapporto biennale sui PAES è stato completamente ignorato, la popolazione è stata volutamente mantenuta nell'ignoranza se non per quei pochi comunicati ad hoc che facevano da costante campagna elettorale per il PD triestino.
Ci viene legittimamente da pensare che ci siano interessi secondari, vedi concessione dell'AIA, ma non vogliamo essere offensivi né tanto meno accusare ingiustamente di presunti illeciti utilizzando populismi e demagogie che non sono nostri, ma rimane solamente il fatto che l'unica spiegazione possibile sia la totale incompetenza di questa amministrazione nella gestione di un problema così serio e realmente sottovalutato sia dai dirigenti locali, sia da quelli regionali - commissario delegato Serracchiani - sia dal governo nazionale nelle persone del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dell'Ambiente Galletti.

Rimangono alquanto risibili i provvedimenti temporanei di sospensione del traffico veicolare quando ben sappiamo che il 38% della diffusione di PM10 deriva dallo stabilimento di Siderurgica Triestina ed un rimanente 7% dalle altre attività industriali a cui si associa la quota per il riscaldamento degli edifici pubblici e privati, soluzioni esplicitamente dimostratesi inutili e prive di fondamento risolutivo.

Concludendo, egregi Signori, il totale disinteresse all'ambiente da parte di codesta amministrazione risulta ben presto dimostrato con i fatti: vie, piazze, giardini, parchi, siti industriali lasciati nella più assoluta noncuranza senza un minimo di decoro e di amor proprio verso questa città; e non spendiamo ulteriori parole per il settore del rinnovamento energetico totalmente disatteso e quanto mai programmato nelle sue varie forme dagli uffici competenti, Trieste non deve diventare quello che non è mai stata ma che già lo è, Trieste deve farsi esempio da imitare e non di certo da evitare, quello che per le sinistre di una volta era un dogma - l'ambiente - ora è divenuto un impiccio molto fastidioso paragonabile ad una mera puntura di zanzara in una calda notte d'estate.

RingraziandoVi per la cortese attenzione mi auguro di avere, per lo meno, stimolato nelle Vostre coscienze quel minimo di responsabilità che dovrebbe essere ingrediente principale quando si amministra e si è garanti dei beni e della salute pubblici.

                                                                                           Cordialmente      

                                                                                           - Fulvio Serbo -

                                                                    Coordinatore Provinciale Italia Unica TS

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