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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Sinapsi impreviste", sabato 15 l'inaugurazione della mostra di Rossella Ghigliotti

Pittrice per slancio, scrittrice per rivalsa, viaggiatrice per passione, Rossella Ghigliotti è una di quelle artiste che, saltando tutte le tappe al di fuori del percorso tradizionale, riescono a comporre sulla tela atmosfere capaci di farci comprendere un percorso di sensazioni

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Sabato 15 giugno alle 18 si inaugura alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra intitolata “Sinapsi impreviste” di Rossella Ghigliotti, che sarà introdotta sul piano critico da Gabriella Dipietro. Pittrice per slancio, scrittrice per rivalsa, viaggiatrice per passione, Rossella Ghigliotti è una di quelle artiste che, saltando tutte le tappe al di fuori del percorso tradizionale, riescono a comporre sulla tela atmosfere capaci di farci comprendere un percorso di sensazioni, emozioni e gioie della vita.

Le sue opere vanno al di là di ciò che l’occhio vede; i colori, uniti talvolta con l’uso di carte e colle in un amalgama materico, vengono messi sulla tela così come arrivano, in una specie di folgorazione che scaturisce dalla sua mente per poi arrivare alla mano che ne è mera esecutrice. L’arte della Ghigliotti, in continua evoluzione tecnica ed emozionale, ha cominciato a fluire nel 2011 nel mondo della scrittura: affascinata dai thriller, ha esordito con il romanzo “L'esteta del male” edito dalla Morgan Miller Edizioni e nel 2012 con “Come gladiatori” edito dalla Nulla Die.

Per questa artista sembrano calzare a pennello alcune frasi dello scrittore Alessandro Baricco: “A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni". E così è per lei. Da poco più di un anno fa erompere la sua libertà creativa ideando sulla tela contrasti cromatici espressi con la forza della pittura che si fa materia con l’uso della spatola, ma anche con le stesse mani che affondano nella purezza e pastosità del colore per imprimere la sua passione e realizzare quella metarealtà che rappresenta il dedalo del suo inconscio. Sperimentalismo allo stato puro in una dissoluzione quasi totale dell’immagine figurativa che, al suo compimento, permette a chi la guarda di essere partecipi della scena in una specie di catarsi che a volte scuote, altre, inquieta l’anima. La mostra rimarrà aperta fino al 28 giugno 2019.

Orari: feriali 10-18.30, 17-19.30; domenica 10-12; venerdì pomeriggio e lunedì chiuso

www.rettoritribbio.com

www.gabrielladipietro.com

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