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Cucina d'avanguardia con occhio alle tradizioni

Tre donne, chef stellate, portano alto il nome della cucina di confine

Le tre donne sono state descritte come le protagoniste indiscusse di una cucina che innova ed esalta le materie prime e i sapori del nostro territorio

A confine tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, terra dove da secoli culture diverse si sono unificate per dar vita a prodotti straordinari, anche quando si parla di cucina: Antonia Klugmann, Ana Roš (Hiša Franko a Caporetto) e Fabrizia Meroi, sono le tre chef a cui è stata dedicata un'ampia sezione su Viaggi24 de Il Sole 24 Ore, le tre donne sono state descritte come le protagoniste indiscusse di una cucina che innova ed esalta le materie prime e i sapori del nostro territorio.

Interpreti delle tante identità culinarie di confine, hanno saputo sperimentare, intuire e sorprendere dove tutto si sovrappone e intreccia. Esempi di ricerca, successo e determinazione, queste tre chef stellate riescono a conquistare palati e cuori con le loro cucine di sintesi, ricerca e avanguardia. Come leggiamo su UdineToday, le loro storie sono state raccolte da Fernanda Roggero nella pagina di Viaggi24 di Weekend de Il Sole 24 Ore.

Fabrizia Meroi, del ristorante Laite di Sappada, viene definita "lieve e tenace come i suoi piatti", capace di interpretare "la quieta bellezza della casa storica che ospita il Laite, il ristornate gioiello creato con il marito Roberto dove l'imperativo è far star bene le persone". Interpellata dalla giornalista, Antonia Klugmann de L'Argine a Vencò, dice che "il territorio si percepisce dall'autenticità del gusto: chiudendo gli occhi e gustando il tuo boccone devi percepire che sei in Friuli, quale stagione è e che ha cucinato Antonia".

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