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Capuzi garbi stufati: la ricetta semplice e veloce per un perfetto contorno alla triestina

Insieme alle patate in tecia, i capuzi garbi (cavoli cappucci acidi) sono il contorno più tipico della cucina triestina. Ideali per accompagnare secondi piatti di carne, ecco una ricetta facile e veloce

Cosa c'è di meglio di un buon contorno di crauti e patate in tecia per accompagnare un sostanzioso e delizioso piatto di carne? I triestini lo sanno bene. I crauti sono un contorno tipico della cucina tedesca. Sono detti anche salcrauti o sarcrauti, oppure cavoli acidi o anche, in Venezia Giulia, cappucci acidi: a Trieste si chiamano infatti capuzi o capuzi garbi.

La preparazione è a base di cavolo cappuccio, le cui foglie sono tagliate a piccole strisce e sottoposte a fermentazione lattica naturale controllata, per circa due mesi, con aggiunte di sale da cucina, pepe e aromi. Il procedimento, usato principalmente come metodo di conservazione, modifica il profilo organolettico del vegetale e conferisce ai crauti il tipico sapore deciso e leggermente aspro. Il risultato è un alimento ricco di vitamine e sali minerali. I crauti infatti favoriscono la digestione, poiché rinforzano la flora intestinale.

I crauti appartengono alla tradizione gastronomica non solo di aree di lingua tedesca come Austria, Germania, alcuni cantoni svizzeri e Alto Adige, ma anche di paesi come Slovenia ("kislo zelje"), Ungheria, Croazia, Polonia (kapusta kiszona), Russia (Квашеная капуста, kvašenaja kapusta), Ucraina, Bielorussia, Repubblica Ceca (kysané zelí), Bosnia ed Erzegovina e Serbia (kiseli kupus). I crauti vengono usati nei piatti tradizionali anche in Romania, chiamati in lingua romena "varză murată".

In Italia sono diffusi nei territori ex-asburgici come il Lombardo-Veneto (in alcune varianti della Cassœula) e il Friuli Venezia Giulia (con il nome di "capuzi"), oltre che nell'Emilia occidentale (con il nome di "sacrao").

La ricetta dei crauti stufati

I crauti stufati sono uno sfizioso contorno che si sposa perfettamente con gli arrosti, le salsicce e i würstel. Oggi vi proponiamo una loro versione semplice e veloce: una ricetta proposta dal sito cookist.it.

Ingredienti

  • Cavolo cappuccio bianco 800 gr;
  • vino bianco secco 1/2 bicchiere;
  • aceto bianco 1/2 bicchiere;
  • acqua 150 ml;
  • alloro 2 foglie;
  • semi di cumino 1/2 cucchiaino;
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.

Procedimento

Mondate il cavolo cappuccio, lavatelo e tagliatelo a striscioline sottili. Trasferite il cavolo cappuccio affettato in una casseruola e irroratelo con l’aceto, il vino e l’acqua. Salate e profumate con le foglie di alloro.

Aggiungete i semi di cumino, mettete sul fuoco e portate a ebollizione il tutto a fiamma vivace; abbassate il fuoco, coprite con il coperchio e lasciate stufare per circa 45 minuti. Quando i crauti saranno morbidi, togliete il coperchio e lasciate asciugare l’eventuale liquido in eccesso a fiamma vivace. Spegnete, trasferite in un vasetto o in un piatto da portata e servite.

I crauti stufati si conservano per 3-4 giorni in frigorifero, in un vasetto di vetro o in un apposito contenitore con chiusura ermetica.

Capuzi garbi in tecia: per la ricetta tradizionale clicca qui.

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