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Alla scoperta di cultura e ambiente con gli ecomusei del Friuli Venezia Giulia

Nella nostra regione ci sono cinque ecomusei volti a promuovere le peculiarità del paesaggio, la storia, la memoria, le lingue e le identità del territorio, valorizzandone il patrimonio culturale e ambientale. Ecco dove si trovano e cosa offrono

L'ecomuseo è un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimoni naturalistici e storico-artistici particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. Un ecomuseo, diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un'opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali.

L'ecomuseo interviene nel territorio di una comunità, nella sua trasformazione ed identità storica, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione e così via. Inoltre, si occupa anche della promozione di attività didattiche e di ricerca grazie al coinvolgimento diretto della popolazione e delle istituzioni locali.

L'obiettivo primario del museo diffuso è far riscoprire al territorio la propria identità attraverso un distretto culturale, ovvero una rete di musei, esposizione e luoghi di interesse storico-artistico sparsi per il territorio d'interesse. Questo sistema contribuisce quindi ad introdurre un sistema innovativo ma anche a creare ambienti di apprendimento più interattivi.

Gli ecomusei in Friuli Venezia Giulia

Nella nostra regione ci sono cinque ecomusei, da visitare almeno una volta nella vita in compagnia di amici o familiari. Volti a promuovere le peculiarità del paesaggio, la sua storia, la memoria, le lingue e le identità, valorizzando il patrimonio culturale e ambientale, ecco dove si trovano e cosa offrono.

Territori, Genti e Memorie

Questo ecomuseo si trova tra il Carso e l'Isonzo e valorizza il proprio patrimonio culturale - materiale e immateriale - e ambientale, per uno sviluppo sostenibile del territorio, con l'obiettivo di farlo conoscere e "condividere" sia con chi è ospite occasionale, sia con chi lo ha scelto o ha dovuto sceglierlo per viverci e lavorare.

L'Ecomuseo considera la popolazione residente il primo soggetto a cui è demandata la tutela, il rinnovamento e la comunicazione dell'identità e dei valori del territorio, promuove attività di ricerca, progetti educativi, iniziative di documentazione e catalogazione della cultura materiale, dell'ambiente e della storia del territorio. Attraverso la raccolta di diari, memorie e interviste preserva il patrimonio culturale, storico ed economico del territorio tra Carso e Isonzo.

Tutte le informazioni possono essere richieste a Ecomuseo Territori. Genti e memorie tra Carso e Isonzo, piazza dell'Unità, 24 Ronchi del Legionari (0481 774844 o info@territori.it)

Acque del Gemonese

Protagonista di questo ecomuseo è il Campo di Osoppo - Gemona. Si tratta di una piana alluvionale circondata completamente da rilievi, e solcata a ovest dal corso del fiume Tagliamento. Questa piana si è formata tramite il lavoro e lo scorrere dell'acqua. Il campo, infatti, deriva da un vasto lago che si estendeva a monte delle colline moreniche. Il lago non è ancora scomparso, ma sopravvive nei vuoti lasciati tra granulo e granulo dalle ghiaie. Oggi costituisce l'ampia falda freatica che si estende a pochi metri di profondità, che disseta oltre 300mila friulani e che, in particolari condizioni, affiora in superficie dando luogo a un articolato sistema di risorgive di elevato interesse naturalistico. Qui, l'uomo interviene da secoli, ma con l'istituzione dell'ecomuseo, viene proposto ora un nuovo modello di gestione del territorio che interpreta, conserva e valorizza i siti naturali.

I Mistîrs

Il terzo ecomuseo è nato per conservare e valorizzare il patrimonio della comunità di Paularo. Questa realtà è incentrata sulla tutela degli antichi mestieri e sulla riscoperta di professionalità dimenticate. Il gestore dell'ecomuseo è il comune di Paularo, che ha promosso la costituzione di un comitato in cui sono rappresentate tutte le associazione e le realtà locali, le quali svolgono attività culturali e di salvaguardia del patrimonio della comunità, ossia il "save fâ di Paulâr".

Lis Aganis

Questo economuseo di trova in provincia di Pordenone, a Maniago, ed è stato creato nel 2004. Si trova in una zona montana rurale e cerca di stimolare una condivisione attiva del patrimonio e dei beni della comunità, la protezione dell'ambiente e del paesaggio, la promozione delle cultura e della società, oltre a una migliore qualità di vita degli abitanti, la riscoperta delle conoscenze e delle tradizioni e la loro trasmissione.

Ecomuseo Val Resia

L'ecomuseo di Val Resia è un museo diffuso su tutto il territorio della Val Resia, al fine di proteggere, valorizzare e condividere il patrimonio naturale e culturale della valle. Si tratta di un insieme di sentieri fisici e culturali, da percorre lungo la valle per raggiungere i luoghi più caratteristici e per comprendere l'essenza della storia naturale e umana di Resia e delle sue genti. Si può scegliere tra cinque percorsi diversi, chiamati "vie":

  • Via agli antichi ghiacciai, che attraverso Gniva conduce a Sella Carnizza;
  • Via agli alpeggi, che attraverso Oseacco conduce a Provalo;
  • Via agli stavoli, che attraverso San Giorgio conduce a Stavoli Ruschis;
  • Via alla musica, che attraverso Stolvizza conduce a Coritis;
  • Via del gusto, che attraverso le case di Gost conduce a San Giorgio.
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