Top Hundred 2021 de il Golosario: i vini premiati in Friuli Venezia Giulia
La guida il Golosario, la selezione dei migliori vini italiani firmata da Paolo Massobrio e Marco Gatti, compie 20 anni: ecco i vini premiati in Friuli Venezia Giulia
La guida il Golosario, la selezione dei migliori vini italiani firmata da Paolo Massobrio e Marco Gatti, compie 20 anni: una formula che in questi anni ha permesso di andare a fondo nel territori, scoprendo chicche quasi introvabili. Il criterio scelto è quello di individuare ogni anno 100 cantine che meritano il podio, senza mai premiare quelle degli anni precedenti.
Il tutto per offrire un quadro unico dell'Italia da bere che quest’anno vede affermarsi con convinzione una regione in particolare, il Piemonte che con 31 etichette premiate. Si conferma ad alti livelli anche il Veneto con la novità dei vitigni Piwi. Come ogni anno, il riconoscimento dei Top Hundred comprende anche i Top dei Top, ossia l’eccellenza per ogni categoria.
Top Hundred 2021 de il Golosario, i vini premiati in Friuli Venezia Giulia
- Dolegna del Collio (Go) - Tenuta La Ponca. Collio Malvasia 2019
"Ponca è il nome con cui, in Friuli Venezia Giulia, viene indicata una particolare conformazione rocciosa del terreno, costituita da un susseguirsi di marne arenarie. Però è anche il nome dell’azienda fondata da Paolo Mason nel 2004 e che ora vede alla conduzione i figli Paola e Giorgio. In questa superficie di 45 ettari, di cui 11 a vigneto, letteralmente circondato da una cintura di bosco e piante che insieme alla continua ventilazione ne hanno fatto terreno ideale per la conversione al biologico, dimorano i grandi autoctoni, friulano e ribolla, oltre alla malvasia. Da quest’ultima il nostro Top Hundred: qui la vinificazione è tutta tesa a far uscire le caratteristiche varietali di questa uva che in questa porzione di Collio trova probabilmente il suo habitat ideale. Lo dimostra fin dal primo sguardo, con quel bel colore che tende all’oro, al naso l’esplosione di zagara e piante aromatiche come la salvia, e il frutto maturo della pesca. In bocca marca la distanza, con una consistenza che si fa quasi filigranosa".
- Farra D'Isonzo (Go) - Colmello di Grotta. Collio Sauvignon 2018
"L’azienda nasce negli anni Sessanta orientata fin da subito alla ricerca dell’eccellenza, dato che i suoi prodotti erano indirizzati alla cantina dell’hotel Bauer di Venezia, allora della stessa proprietà. Oggi Colmello di Grotta, condotto da Francesca Bortolotto e dalla figlia Olimpia, si estende su una superficie di circa 21 ettari, sul confine tra due denominazioni: Collio e Isonzo. Tra le particolarità nella vinificazione, c’è l’utilizzo dell’anfora che viene impiegata per tutti i bianchi come per il nostro Top Hundred, il Collio Sauvignon che, dopo una prima maturazione in acciaio, passa alla ceramica, che arrotonda alcune pigolature, soprattutto ne doma l’acidità, per consegnare nel bicchiere un vino al naso molto ampio, dove i sentori di peperone affiancano quelli di frutta tropicale; in bocca è secco, con un’acidità ficcante ma non invasiva e un’aromaticità che si prolunga nel retrogusto. Della medesima cantina ci hanno colpito anche un rosso, il Rondon, da uve merlot, cabernet franc e cabernet sauvignon, un vino ampio, con naso profondo e di corpo".
- Ontagnano di Gonars (Ud) - Di Lenardo. Spumante Brut Metodo Classico Ribolla Gialla 2019
"La storia ha inizio nel 1878 quando Giuseppe Di Lenardo decide di acquistare e ristrutturare una villa napoleonica del 1737 dov’era già presente una piccola produzione vinicola, assieme a una maggiore produzione di seminativi. Solo verso la fine degli anni ‘80 del Novecento le cose cambiano radicalmente e con l’arrivo di una nuova generazione vengono investite ingenti risorse nella vigna e nella costruzione di una cantina. A partire dalla vendemmia 1998 Massimo Di Lenardo imprime la propria filosofia alla produzione puntando su vitigni autoctoni e vini monovarietali, sostenibilità e tecnologia. Gli assaggi sono stati tutti di grande livello, sia per Chardonnay e Sauvignon che qui sono ormai di casa, sia per il Pinot Grigio con il colore rosa antico che lo contraddistingue e i profumi netti di pera e erbe aromatiche. Per non far torto a nessuno abbiamo scelto un brut, ovvero la Ribolla Gialla Metodo Classico che nel millesimo 2019 si esprime già al meglio con un bel naso fruttato che si riverbera in bocca, la mineralità e la freschezza dei grandi spumanti, regalandoci soprattutto la coerenza di questo grande vitigno".
- Pordenone (Pn) - Terre di Ger. Trevenezie Refosco dal Peduncolo Rosso 2019
?"La storia di Gianni Spinazzè è quella di un imprenditore di genio sempre capace di guardare al futuro. Il suo contatto con il vino avviene giovanissimo con i vigneti che la famiglia gestiva in mezzadria. Poi sarà proprio il vino a far la sua fortuna, non come produttore, ma come costruttore di pali in cemento che dagli anni Sessanta si sono imposti nel settore ortofrutticolo e viticolo mondiale. Nel frattempo, però, continua a mantenere il rapporto con la vigna e a partire dal 1975 comincia a lavorare al progetto di Podere del Ger che si struttura negli anni puntando sulla sostenibilità. Nelle ultime vendemmie a dare grandi frutti sono i vitigni Piwi, resistenti ai funghi, che permettono di ridurre l’utilizzo della chimica in vigna. Il risultato è notevole anche nel bicchiere: lo abbiamo testato con i tre bianchi Limine, Arconi e Feltro, annata 2020, anche se il Top Hundred 2021 è stato assegnato a un vino capace di magnificare la tradizione: il Refosco dal Peduncolo Rosso 2019. Un vino che ha tutto, ci siamo appuntati, perché capace di andare in profondità al naso con una parte verde, di peperone e foglia di pomodoro, poi pepe e polvere da sparo. In bocca pienezza e sincerità assoluta che accompagnano un sorso rotondo, da manuale".
Per maggiori informazioni vai alla fonte: il Golosario