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Hotel de la Ville: nel 1841 l'inaugurazione dell'albergo più importante della Trieste dell'epoca

L'Hotel fu costruito in uno dei periodi di massimo splendore del capoluogo giuliano, epoca di grande sviluppo industriale e commerciale e di importanti traffici portuali

Affacciato sul mare tra Palazzo Carciotti e la Chiesa Greco-Ortodossa incontriamo nel suo odierno splendore il palazzo che il secolo scorso ospitava l'albergo più famoso di Trieste, l’Hotel de la Ville. Sorse sul sito che ospitava l’antica Cappella Rossetti e fu inizialmente noto come Albergo Metternich. Prese il nome Hotel de la Ville nel 1848 dopo che un gruppo di rivoltosi nel corso di alcuni scontri distrussero l'insegna ritenendo "Metternich" un simbolo dell'Impero. Da allora cambiò nome. Fu progettato nella prima metà dell’Ottocento da Giovanni Degasperi e costruito nel 1839, epoca di grande espansione economica di Trieste: si svilupparono industrie, commerci e investimenti, si aprirono i mercati e fu ampliato il porto. Il traffico di persone aumentò di conseguenza e dunque sempre di più si costruivano alberghi. 

Secondo gli affascinanti racconti di "scoprendotrieste.it" l’albergo fu inaugurato il 1 giugno 1841 e nella sua storia ospitò personaggi importanti, come Giuseppe Verdi che proprio tra le sue stanze scrisse la sinfonia dello Stiffelio. Pernottarono re Ottone di Grecia, Gabriele D’Annunzio, Adalbert Stifter e Ricciotti Garibaldi oltre a conti, ambasciatori e artisti. L’Hotel era dotato di bagni pubblici dotati di acqua dolce, del Grande Ristorante su terrazza con vista sul mare e del Cafè Divan, aperto nel 1839. L'edificio fu più volte rinnovato e conserva due primati: nel 1884 fu installato il primo ascensore della città e nel 1910 venne dotato di riscaldamento centralizzato. Fu inoltre il primo albergo dell’Impero Austro-Ungarico. Nel 1911 l’albergo fu acquistato dall’Unione Austriaca di Navigazione e rimase in attività fino al 1975. Qualche anno più tardi fu ristrutturato e risistemato ad uso commerciale, diventando la sede generale di Fincantieri S.p.A. che tutt'oggi ha sede lì.

La facciata venne suddivisa dall’architetto in cinque parti da capitelli corinzi; la parte inferiore è caratterizzata da aperture ad arco mentre la parte superiore è composta da quattro ordini di finestre. I tondi a rilievo decorativi rappresentano le diverse parti del mondo e sono opera di Pietro Zandomeneghi, i rettangoli scolpiti a bassorilievo invece vennero commissionati dal barone Revoltella (padrone dell’albergo per sei anni) a Giuseppe Moscotto e Giovanni Depaul intorno al 1860 per simboleggiare l’Onore, l’Industria, la Navigazione, la Riflessione, la Religione, la Costanza, la Beneficenza e il Commercio. Il pianterreno presenta un rivestimento a bugnato liscio su cui si aprono quattro fori architettonici e al centro un portale d’ingresso con lunetta, decorata a rilievo, affiancato da due piccoli fori finestra. Nel 1913, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi venne posta una lapide sulla facciata a ricordo della prima assoluta della sinfonia dello Stiffelio, scritta proprio all’Hotel de la Ville nel 1850 e andata in scena al Teatro Comunale il 16 novembre di quell’anno.

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