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Pesce d'aprile: le origini si perdono nel tempo e potrebbero risalire alla città di Aquileia

Tante le storie sulle origini del famoso "Pesce d'aprile": tra queste c'è quella che la riporta ad un decreto pontificio che proibiva di consumare il pesce in quel giorno, per ricordo del miracolo della spina avvenuto ad Aquileia al tempo del patriarca Bertrando

Primo aprile, giorno di pesci. In inglese si dice April Fools' Day, in francese Poisson d'Avril. Parliamo del nostro Pesce d'aprile: il primo giorno del mese di aprile è per tradizione il giorno di scherzi e burle impertinenti. Ma da dove nasce tale abitudine? Perché festeggiamo il pesce d'aprile? Sebbene non siano chiari i motivi, le origini si perdono nel tempo.

Pesce d'aprile: storia e significato

Secondo la più accreditata la tradizione sarebbe nata in Francia, nel 1500, prima dell'adozione del calendario Gregoriano. Allora il Capodanno veniva celebrato tra il 25 marzo e il primo aprile e prevedeva lo scambio di doni. Quando la riforma di papa Gregorio XIII spostò la festività al primo gennaio, nacque la tradizione di consegnare dei pacchi regalo vuoti in corrispondenza del primo aprile, chiamando la festività ormai obsoleta Poisson d'Avril.

L'enciclopedia Treccani scrive che con Pesce d'aprile "s'indicano le burle del primo giorno d'aprile e talora del primo di maggio. Le burle consistono in false e ridicole commissioni o in richieste di oggetti impossibili, chimerici e inesistenti, quali la corda del vento (Portogallo), il lievito per le salsicce (Francia), la neve disseccata (Germania), il rasoio per tosare le uova (Belgio), la pietra per affilare i capelli (Andorra), e via dicendo". Varie le spiegazioni dell'origine dell'uso. "Chi ne attribuisce l'invenzione al popolo di Firenze, dal fatto che in quella città si solevano spedire il primo d'aprile i semplicioni a comperare, in una speciale piazza, del pesce che vi era solo in effigie; chi pretende di riportarlo a un decreto pontificio, che proibiva di consumare il pesce in quel giorno, per ricordo del miracolo della spina, avvenuto ad Aquileia al tempo del patriarca Bertrando; chi, invece, alla fuga di un principe lorenese, che, all'epoca di Luigi XIII, avrebbe attraversato a nuoto la Meurthe".

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