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Proverbi e detti triestini: una breve raccolta che racconta storie e tradizioni

Ecco una breve raccolta di proverbi triestini e istriani per celebrare il nostro dialetto, una tradizione molto consolidata tramandata tutt'oggi di generazione in generazione

Detti, modi di dire e proverbi dalle origini antiche ma ancora oggi molto utilizzati: i triestini sono molto legati al loro dialetto, una tradizione consolidata che passa tutt'oggi di generazione in generazione. Ecco una breve raccolta di proverbi e detti triestini e istriani.

  • Esser su le bronze (Essere sulle braci. Essere in ansia).

  • Cagar su l'amo (Cacare sull'amo. Mancare a una promessa, deludere).

  • Far veder Venezia (Mostrare Venezia. Scherzo che si fa ai ragazzi sollevandoli per la testa, quasi allungando loro il collo).

  • Farghe la forca a qualchedun (Fare la forca a qualcuno. Soppiantarlo, danneggiarlo, a parole).

  • Rider soto coz (Ridere di nascosto, sotto i baffi. Coz è una parola triestina che significa di nascosto, di soppiatto, furtivamente).

  • Andar a remengo (Andare in rovina, in miseria).

  • Eser co' una scarpa e un zocolo (Essere con una scarpa e uno zoccolo: essere in una situazione insoddisfacente).

  • A Fiume la nassi, a Segna la cressi, a Trieste la finissi (A Fiume nasce, a Segna cresce, a Trieste finisce - la bora).

  • A l'Ave Maria, i caramai se pía (All'Ave Maria - al tramonto - si prendono i calamari).

  • Aria in grispin: borignolo o borin, o siroco picinin (Aria frizzante, bora piccola o piccolo scirocco).

  • Bandiera vecia, onor de capitano (Bandiera vecchia, onor di capitano).

  • Barca no xe piegora e piegora no xe barca (La barca non è pecora e la pecora non è barca).

  • Bora che sbaia xe fogo de paia; bora scura, poco la dura; bora a trati, xe quela che bati (Bora che sbaia, fuoco di paglia; bora scura, poco dura; bora a tratti, è quella che batte).

  • Bora de note, no dura più che tre balote (Bora di notte, dura tre palline - cioè, poco tempo).

  • Chi xe in tera giudiga, chi xe in mar nàvega (Chi sta a terra giudica, chi è in mare naviga).

  • Co toniza poco o assai piovi (Quando tuona poco o assai piove).

  • Co xe bonassa, se nàvega dormindo (Quando c'è bonaccia si naviga dormendo).

  • El pesse che scampa xe sempre 'l più grando (Il pesce che scappa è sempre il più grande).

  • El pesse deve nugar tre volte: la prima in acqua, la seconda ne l'ojo e la terza nel vin (Il pesce deve nuotare tre volte: la prima in acqua, la seconda nell'olio e la terza nel vino).

  • L'ancora la xe sempre in mar, e no l'impara mai nugar (L'ancora sta in acqua, e non impara mai a nuotare).

  • Meter ciodi in barca de altri xe sempre tempo (A mettere chiodi in barca altrui c'è sempre tempo).

  • No spetarte mai la bora, se siroco in mar lavora (Non attendere mai la bora se soffia lo scirocco).

  • No xe omo che non fala, no xe barca che no bala (Non c'è uomo che non falla, non c'è barca che non balla).

  • Scombro che vien, sardela che va (Sgombro che viene, sardina che va).

  • Siroco ciaro e tramontana scura, butite in mar e non aver paura (Scirocco chiaro e tramontana scura, buttati in mare e non aver paura).

  • Tre giorni la nassi, tre giorni la cressi, tre giorni la crepa (In tre giorni nasce - la bora -, per tre giorni cresce, in tre giorni muore).

  • Un caligo fa una piova, do calighi fa una bora, tre calighi fa un bon tempo (Una foschia fa una pioggia, due foschie fanno una bora, tre foschie fanno bel tempo).

Curiosità

Inventata da un triestino e sviluppata per Amazon Alexa, "Proverbi e detti Triestini" è un'interessante skill che ti aiuta a conoscere tutti i proverbi di Trieste e loro relativa spiegazione. Per utilizzarla clicca qui.

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