Euro 2016: subito bella Italia, il Belgio si inchina
Ho visto tante bandiere tricolori esposte orgogliosamente al vento, ho visto tanti portare i colori dell'Italia con baldanza, ho visto mostrare l'amore patrio senza vergognarsi, ho visto e sentito masse di uomini e donne gridare "Viva l'Italia".
Il punto è che non si può e non si deve essere orgogliosi di essere italiani sono in occasione di un evento ludico.
L'orgoglio per la vittoria sportiva non può essere avulso dall'orgoglio di sentirsi, sempre e comunque, italiani. Non ci si deve mai dimenticare di quanto è stato grande il nostro popolo, di quanta civiltà abbia seminato in terre barbare, di quante leggi siano nate dalle eccelsi menti di antichi legislatori, di quante magnifiche opere d'arte siano state parto di geniali menti italiche, di quante invenzioni, scoperte geografiche … e infinito altro ancora. Eppure ci ricordiamo di essere italiani solo quando gioca la nazionale di calcio. Ritengo che ciò sia avvilente ed indegno di un popolo dalle radici tanto profonde e nobili. Ormai manifestare orgoglio patri sembra essere disdicevole quanto non addirittura esecrabile, questo astio è stato instillato da una propaganda che dalla fine della seconda guerra mondiale in poi non ha mai smesso di orientare i giovani a disamorarsi del proprio paese, sicuramente temendo che l'amore per la patria avrebbe inevitabilmente portato a pretendere dignità e rispetto per i propri compatrioti.
E' arrivato il momento di scacciare i mercanti dal tempio. Il tempio è la nostra amata Italia ed i mercanti non possono che essere i piccoli, malefici gnomi che sentendosi giganti pensano di poter reggere le nostre sorti. E' ora di ristabilire l'ordine sociale , è ora di ristabilire l'ordine sociale , è ora di ristabilire la giustizia sociale , è ora di tornare a gridare forte " Viva l'Italia quella vera " .
Claudio Visintin