Città Metropolitana da attuare subito, Trieste finalmente autonoma dalla Regione
Ma a che gioco stiamo giocando? Adesso che si sta incominciando a vedere la luce dopo un lungo periodo buoi vissuto dalla nostra città prima a causa della fine della prima guerra mondiale (arrivo della burocrazia regnicola) poi con quello della fine della seconda con la perdida di tutta la provincia, (e non parliamo del periodo Titino) e per completare il tutto con i 50 anni dello Statuto Speciale, (che ha portato un immobilismo in tutto, causato e adesso anche dichiarato apertamente, dallo strapotere friulano in Regione) si ha anche il coraggio di proporre delle scelte alternative sconsiderate per minare definitivamente la proposta Russo della Città Metropolitana?
Ma scusate non bastavano le assicurazione fatte a Trieste pochi giorni or sono dal ministro Boschi fatte a tutto il suo entourage locale e regionale sul fatto che la Specialità non è in discussione?
Tra le tante idee partorite una delle più assurde e masochistiche sentite è la Macro Regione che dovrebbe accorpare il Veneto al Friuli Venezia Giulia creando appunto una struttura unica.(Chi comanderà? Ve lo lascio indovinare....)
A questo punto mi domando ma qualcuno accende il cervello prima di parlare oppure lo lascia perennemente disconnesso? Questo lo dico senza che nessuno si offenda ma penso che mettersi assieme ad una città come Venezia che voleva creare una struttura portuale a largo della costa per portare via i traffici con la Turchia a Trieste, che ha sempre messo i bastoni tra le ruote per cedere un qualsivoglia attracco alle navi da crociera, e che comunque ha sempre puntato ad avere un egemonia nell' alto Adriatico, mi sembra francamente che con queste prospettive una scelta fatta in questa direzione vorrebbe dire portare il nostro porto ( e con lui la nostra città) a diventare uno scalo che nella miglior ipotesi diverrebbe soggiogato alle sue volontà e nella peggiore fagocitato da quello già molto operoso di Capodistria.( E credetemi farebbe rivoltare le tombe di tutti quelli, come mio padre, che si sono battuti tutta la vita per mantenere attivo il nostro porto e con lui l'occupazione delle nostre genti)
Questo non vuol dire non avere sinergie con tali porti, ma penso che sia più proficuo un' unione d'intenti con Monfalcone (come non ricordare che il suo principale cantiere si chiamava alla fondazione: Cantiere Navale Triestino (Fam. Cosulich) o con quello più vicino e di facile comunicazione di Capodistria.
Francamente continuo a non capire tutte queste proposte insensate, anzi scusatemi ma sempre di più in me cresce, come già detto in altri miei scritti, la consapevolezza che non si vuole assolutamente la Città Metropolitana proprio perchè tale scelta darebbe finalmente alla nostra città quella sua autonomia in seno alla Regione, che tanti anni fa l'aveva fatta diventare a Statuto Speciale, della cui specialità (scusatemi il gioco di parole) tutti hanno goduto fuorchè Trieste.
Ora non resta che chiedere a chi ne è contrario come l' Onorevole triestino Rosato di non ostacolare chi vuole il bene della nostra città, (magari può impegnarsi nell'agoniato Parco del Mare ora che Porto Lido sembra non avere acquirenti) e a tutti cittadini, politici, persone del mondo dello spettacolo, della cultura e della scienza, per una volta di far sentire la propria voce con il firmare la petizione al fine di far ritornare la nostra splendida città nel posto che le compete, affinchè le nostre nuove generazioni abbiano un futuro in essa e non debbano, se non volontariamente, emigrare nuovamente per poter vivere.
Concludo, e solamente al fine di chiarire ancora una volta e in maniera inequivocabile, (l'ho anche ripetuto in diretta telefonica a "Sveglia Trieste" su Telequattro domenica scorsa con il Senatore come ospite) che io non sostengo e non ho mai sostenuto nessun partito ma credo solamente nella buona fede delle singole persone e anche se siamo stati per cent'anni traditi da più parti, per il bene della nostra sopravvivenza e del nostro futuro, dobbiamo ancora una volta credere in questa persona, che comunque è riuscita in quello che tanti avevano promesso di fare e cioè la sdemanializzazione del Porto vecchio.
Fabricci Paolo