Gioco del rispetto ed essere genitori
Lo so che mi attirerò soprattutto l'ira delle mamme triestine, ma volevo solo fare una considerazione, del tutto personale, a riguardo del tanto citato "Gioco del rispetto" che ha fatto parlare stampa e media televisivi, addirittura a livello nazionale.
Penso sinceramente di poter asserire una cosa ed è quella che credo si stia creando un polverone per niente, ma la cosa che mi più preoccupa non è quello che sta succedendo adesso, ( ho piena fiducia sia nel personale docente che in quello medico affinchè venga rispettato il bene dei bambini) ma l'impegno profuso dai genitori e in primis dalle mamme che addirittura hanno creato delle associazioni a tutela e controllo di questo tanto famigerato progetto.
S'intenda bene che penso sia più che giusto che i genitori siano parte integrante dell'educazione e della tutela dei propri bambini, ma questo dovrebbe essere svolto da questi, non solo nella parte che riguarda le materne che sono il primo passo verso la socializzazione del bambino, ma anche più in là e non come, sulla mia pelle, ho potuto constatare dalla mia esperienza fatta negli anni con mio figlio.
Io penso di averlo seguito in modo costante pur lavorando durante tutto il suo percorso formativo fino a quella che si chiama "Maturità", (anche se poi di comune accorto abbiamo proseguito per qualche anno anche nel periodo universitario) visto che sono stato rappresentante di classe sia negli ultimi anni delle elementari che in tutti quelli che sono venuti dopo fino appunto all'ultimo anno delle superiori, e vi posso assicurare che molti sono stati i problemi che si sono verificati in tutti questi anni, e posso affermare con tutta tranquillità di non essere smentito, che anche quando certe situazioni erano diventate di una certa gravità, (alunni con gravi difficoltà comportamentali, scarso rendimento della classe ecc.) pochi erano quei genitori che chiamati sia dalla scuola che da me, vi si presentavano.(le scuse erano molteplici)
Questo che vi sto raccontando l'ho riscontrato non solo nelle superiori, ma aimè anche in quegli anni delle elementari e medie dove un alunno è a tutti gli effetti ancora un bambino, e questo andava via via scemando fino a quasi l'incompleta assenza alle superiori. (molti come scusa della loro assenza indicavano quella che tanto la parte educativa era soprattutto a carico della scuola...)
Alcuni penseranno che il mio sia stato un caso isolato, ma vi assicuro che sentiti altri genitori di altre scuole asserivano che la situazione era pressochè identica.(pensate che degli anni ero stato votato come rappresentante di classe a mia insaputa e senza neanche che mi fossi proposto come candidato, questo pur di evitare la più remota possibilità che qualcuno di loro venga eletto.
A questo punto la mia speranza è quella che queste nuove generazioni di papà e mamme siano più impegnati personalemente nel percorrere tutta la strada della formazione dei propri figli e non si limitino a pensare che questa finisca con gli anni delle materne, ma soprattutto che siano consapevoli che i propri figli vanno seguiti sempre, che non sempre questi hanno ragione, e che il loro compito non finisce mai, almeno per quelli che, secondo me, vogliano avere il diritto di potersi chiamare a voce alta "Genitori".
Fabricci Paolo