“Tom e Lillo piccoli cuori a Trieste” un libro che farebbe bene a tutti
Non mi ritengo assolutamente ne un esperto di letteratura e ne tantomeno di pittura, ma come si suol dire al cuore non si comanda e visto che a suo tempo avevo scritto su queste pagine una mia modestissima opinione all’uscita del loro primo libro per bambini “Tom il gatto che amava Trieste” ho voluto farlo nuovamente anche per la sua continuazione dal titolo “Tom e Lillo piccoli cuori a Trieste”. Chi sono gli autori anche del secondo libro? Ma naturalmente il Duo Bomben che fondono anche in questo caso la passione e il cuore di Mara nello scrivere con la mano abile e piena di sentimento di Furio che da una vita accompagna con i suoi quadri (non li definisco volutamente e semplicemente disegni perchè per me non lo sono...)tutti i racconti della moglie. Anche questa volta hanno voluto far rivivere le gesta di questi due personaggi che sono appunto il gattino Tom detto il piccolo imperatore di Miramare protagonista del primo libro e la new entry Lillo un cagnolino di piccola taglia anche lui trovatello. I due personaggi s’incontrano per caso e vivono una serie d’ avventure che faranno sì che s’instauri tra loro una vera e sincera amicizia in uno scenario che tocca dapprima una delle più belle zone della città e cioè quella di Città Vecchia e il castello di S.Giusto, per poi allargare lo scenario delle loro avventure nel Canale del Ponterosso, nelle rive, e infine in quello che era il suo luogo natio ed anche il suo regno e cioè il Parco del Castello di Miramare. Molte sono le persone che interagiscono con questi due simpatici amici e tra queste va ricordato l’autista del bus Francesco che accompagnava Tom anche nelle sue prime avventure, il marinaio proprietario della piccola imbarcazione da pesca, e infine per completare la carrellata di personaggi proprio con quella Mara, la sua padroncina umana, (chissà chi sarà questa Mara nella realtà......) che lo cercherà a lungo fino a .......ma questo lo dovranno scoprire solo quelli che avranno il piacere di leggerlo. Potrei continuare a descrivere mille episodi di questi due piccoli eroi ma penso sia giusto ricordare a chi aveva letto il primo libro che non può non leggere il secondo in quanto penso sia ancora più bello e coinvolgente. Ultima cosa che mi sono dimenticato di dire e che come il primo sono libri fatti per bambini ma che sinceramente, almeno per quanto mi riguarda, sono una buona lettura anche per gli adulti che leggendoli possono, almeno per un attimo, ritrovare quei sentimenti e quel mondo di quando erano bambini e che è nascosto in ognuno di noi ma che molto spesso per vergogna o per stupidità reprimiamo. Concludo con l’affermare che questi libri potrebbero essere inseriti perfino in un contesto scolastico in quanto essendo di facile lettura possono essere di grande ausilio ai bambini affinchè incomincino fin dalle scuole primarie a conoscere le tante meraviglie che questa città può offrire e che, lasciatemi dire, anche molti adulti autoctoni non conoscono completamente. Fabricci Paolo