I triestini non apprezzano a dovere Trieste, non si rendono conto della fortuna che hanno
Se mi è consentito vorrei segnalare ai mie carissimi concittadini che amano come me questa meravigliosa città e la sua storia, un libro che sto leggendo e che mi ha fatto conoscere in un modo un pò inusuale una parte di storia della mia città non molto nota ma che pagina dopo pagina mi sta coinvolgendo emotivamente pur non avendola vissuta in prima persona: sto parlando del libro della giornalista e scrittrice Viviana Facchinetti “Protagonisti senza protagonismo”.(presentato anche alla Camera dei Deputati)
Tutti più o meno conoscono l’esodo (la parte di storia più conosciuta da tutti e quella degli istriani,fiumani e dalmati che hanno dovuto lasciare la loro terra ed emigrare sia verso l’ Italia che nel resto del mondo) ma forse come me molti conoscono poco quello dei nostri concittadini che , dopo la partenza degli Anglo-Americani da Trieste, non avendo molte possibilità di lavoro hanno deciso di lasciare la propria città, i parenti e gli amici di sempre e partire per posti sconosciuti come l’Australia, il Nord America, il Sud America e il Sudafrica.
Descrivere la situazione di allora raccontando solo l’esperienze degli altri,secondo me, avrebbe avuto un impatto distaccato su chi si sarebbe accostato per la prima volta ad un simile argomento, ma seguire gli avvenimenti raccontati dalle stesse persone che ora vivono in quei posti, ha destato per chi come me ha incominciato a leggere questo libro-racconto, una vera emozione.( inoltre ritengo prezioso anche l’apporto di materiale fotografico messo a disposizione dalle stesse persone)
Tante furono le speranze di questa gente e tanti furono quelli che ritornando a Trieste dopo tanti anni solo come turisti, essendosi amalgamati nel tessuto sociale di quelle nazioni che gli avevano accolti, continuavano a subire nuovamente il fascino del rientro nella loro città natale che avevano lasciato ma che assolutamente non avevano dimenticato nel loro cuore, e in molti dopo aver ritrovato amici e parenti, si sarebbero fermati per mesi prima di rientrare nella loro nuova dimora sopraffatti comunque per molto tempo dalla tristezza e dalla malinconia.
Il consiglio che vorrei proporre a tutti è di leggere questo libro storico dedicato in parte alla gente della nostra città che ha dovuto fare questa scelta per capire ancora di più sul quanto siamo stati forturnati nel non aver dovuto mai lasciare questa meravigliosa città anche se non sempre la abbiamo saputa amare nel modo giusto, ma che anche per mano della Facchinetti forse potremmo riuscire a riscoprirla e ad esserne orgogliosi, orgogliosi e fieri come lo sono stati, e lo sono tutt’ora, quelli che l’hanno dovuta a suo tempo abbandonare.(come precedentemente scritto in queste righe ho parlato quasi totalmente dei triestini in quanto più coinvolto, ma nel libro si parla naturalmente ed equamente anche di tutti i giuliani,istriani,dalmati e fiumani a cui è toccata la stessa sorte)
Concludo solo con il ricordare, a chi ne fosse interessato, che la stessa giornalista con l’apporto per la parte musicale del maestro Lupi, di martedi alle 18 su Telequattro propone un interessante appuntamento anche con collegamenti in diretta con le persone che vivono tutt’ora in quei posti portando le loro testimonianze a tutti i telespettatori.
Fabricci Paolo