Welfare in Italia alla deriva: sempre più tasse, sempre meno diritti
Essere cittadini di uno Stato significa avere dei diritti e dei doveri, in pari misura. Nonostante si dice che l’Italia sia tra gli otto Stati più industrializzati purtroppo in Italia lo stato sociale è molto diverso da quella che percepiscono i cittadini di altri paesi allo stesso livello di civilizzazione ed industrializzazione del nostro paese. I politici spesso, almeno parte di loro, si schierano contro lo stato sociale e propendono per la privatizzazione di tutti i servizi e la privazione di tutti i benefici, ancora residui, di cui godono i loro concittadini.
Personalmente di questi presunti privilegi, non riusciamo più a trovare traccia, tranne che osservando gli utili che incamero le aziende . Abbiamo votato contro le privatizzazioni di alcuni servizi fondamentali, come la distribuzione dell’acqua, con una vittoria schiacciante, eppure dove la privatizzazione era già avvenuta nulla è cambiato, forse occorreranno molti anni perché si veda trionfare la volontà popolare. Un esempio di democrazia diretta. In questo paese in permanente crisi economica e con il debito pubblico che sale continuamente alle stelle non si vede un’edilizia popolare che permetta a chi non può accedere ad immobili i cui prezzi hanno raggiunto valori astronomici, non vi sono immobili costruiti e venduti dallo Stato a prezzi calmierati, o appartamenti dati in comodato d’uso e affitti per i meno abbienti che neanche arrivano a fine mese .
Anzi lo Stato cerca di vendere quel che resta di un’edilizia popolare risalente ad altre epoche, intanto i lavoratori dipendenti in busta paga si trovano ancora la così detta trattenuta Gescal, ente che doveva occuparsi proprio di edilizia popolare, evidentemente quei soldi serviranno ad altro. Parlando poi della sanità italiana che costa allo Stato una cifra impressionante, senza alcun reale riscontro con la realtà, paghiamo il ticket anche sui medicinali generici, le prestazioni mediche con i tagli draconiani messo in atto dalle Regioni ammalarsi è diventato un vero problema . Poi l’assistenza per i nostri anziani è molto carente, il sistema pensionistico è qualche cosa di assolutamente incomprensibile.
Secondo gli economisti, le pensioni si devono pagare con i contributi degli attuali occupati, calando gli occupati, mancano i fondi per pagare le pensioni. La soluzione? Ecco che con la Fornero ma anche gli altri governi che si sono preceduti hanno pensato ovviamente di aumentare l’età pensionabile nella speranza che nel frattempo l’aspirante pensionato…spiri, risolvendo il problema. Poi anche volendo sorvolare sulla risibilità delle cifre percepite dai normali pensionati, per intenderci quelli che non hanno diritto a pensioni d’oro o possono incassare cifre vergognosamente sopra la media per avere fatto politica anche solo per qualche mese, io non mi spiego perché un poveraccio non possa incassare, sotto forma di vitalizio, ciò che ha versato per tutta la sua vita lavorativa.
Ci si immagina che il denaro trattenuto in busta paga venga, dall’ente preposto, reinvestito generando un certo interesse che ne aumenta la consistenza, al momento di andare in pensione ingenuamente si pensa che venga semplicemente restituito ciò che hanno incassato per decenni. Insomma nessuno ci spiega che i nostri soldi sono stati usati per altre cose, soprattutto per tener in piedi un elefantiaco apparato statale…. In economia quando sentiamo paroloni incomprensibili, esempi paradossali, concetti filosofici astratti, vuol solo dire che noi cittadini non dobbiamo capirci un tubo. Se si riesce ad andare in pensione le persone sono costrette ad una vita di stenti, a volte dover rinunciare alla propria dignità …….
Parlando della ricerca di un posto di lavoro mi indigno molto perché la classe politica è riuscita a togliere anche la speranza ai giovani è questo è un atto veramente da deprecare, per non usare parole gravi ! Benissimo, ironizzando amaramente per trovare lavoro il consiglio è giocare al superenalotto, le probabilità sono pressappoco le stesse ma sicuramente è molto meno stressante che partecipare a concorsi con 100.000 partecipanti per 5/6 posti disponibili.
Ma insomma amici lettori di questo quotidiano cosa funziona in Italia? Sono spiacente ma devo dirvi poco, guardatevi intorno sul problema sicurezza solo tagli alle forze dell’ordine e chi va in pensione non viene sostituito andando e di molto sotto organico , senza parlare della burocrazia ; Renzi né aveva fatto cenno di tagliare , snellire al momento delle sue dichiarazioni programmatiche al Governo , vi pare che la burocrazia sia lieve, non invadente e funzionante? Vi sembra che il sistema creditizio funzioni? Si funziona se vi rivolgete ad un usuraio, i soldi ve li da subito ma se saltate una rata sono guai. Non resta che sperare come si dice nella salute ed un domani …. migliore !
Claudio Visintin