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Settimana del Pianeta Terra 2020: i geoventi in Italia e in Friuli Venezia Giulia

L'ottava edizione della Settimana del Pianeta Terra si svolgerà dal 4 all'11 ottobre 2020 e sarà dedicata alla scoperta delle risorse naturali italiane: montagne e ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini, isole, vulcani e non solo

Dal 4 all'11 ottobre avrà inizio l'ottava edizione della Settimana del Pianeta Terra. Otto giorni di manifestazioni dedicate alle divulgazione scientifica, attraverso i “Geoeventi”, che animano diverse località sparse su tutto il territorio nazionale: escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, porte aperte ai musei e nei centri di ricerca, visite guidate, esposizioni, laboratori didattici e sperimentali per bambini e ragazzi, attività musicali e artistiche, degustazioni conviviali, conferenze, convegni, workshop, tavole rotonde.

L'ottava edizione della Settimana del Pianeta Terra sarà dedicata alla scoperta delle risorse naturali italiane: montagne e ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini, isole, vulcani. L'obiettivo è quello di far appassionare i giovani alla scienza, alle Geoscienze in particolare, e trasmettere l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica. Far conoscere le possibilità che quest'ultima ci offre serve infatti a migliorare la qualità della vita e la sicurezza, investendo su ambiente, energia, clima, alimentazione, salute, risorse e riduzione dei rischi naturali.

Geoeventi in Friuli Venezia Giulia

"Il suolo trema. E la scuola?", questo l'evento organizzato in regione giorno 8 ottobre 2020, esattamente a Gemona del Friuli (UD). Come si legge sul programma dell'evento:

Il territorio italiano presenta un’elevata pericolosità sismica. Pertanto sarebbe utile conoscere in anticipo il comportamento di un edificio in caso di terremoto.
Per questo tre studenti, Enrico Agata, Davide Del Conte e Giovanni Ganzitti, hanno effettuato alcune misure all’interno e, con altri compagni, all’esterno della propria scuola, a Gemona del Friuli. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione dell’OGS, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che ha messo a disposizione 15 stazioni sismiche mobili. I tre ragazzi, affiancati da due ricercatrici dell’OGS, hanno posizionato gli strumenti ai quattro angoli e nei diversi piani dell’edificio scolastico, eseguendo registrazioni del rumore sismico ambientale.

I risultati rivelano che la frequenza propria del terreno è diversa da quella dell’edificio, scongiurando che, in caso di terremoto, si manifesti il fenomeno della risonanza: se questo accadesse, le onde sismiche verrebbero amplificate e potrebbero distruggere la costruzione. Scopo di questo geoevento è diffondere la cultura della prevenzione tra gli studenti.

Per maggiori informazioni sull'evento clicca qui.

Per conoscere i Geoeventi sparsi in tutta Italia clicca qui.

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