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Giovedì, 18 Aprile 2024
Storia e curiosità

Carnevale: origini e curiosità sulla festa più gioiosa dell'anno

Il Carnevale è una festività caratterizzata da parate pubbliche in cui dominano elementi giocosi, fantasiosi e dove l'elemento distintivo è sicuramente la maschera. Ecco qualche curiosità sulle sue origini e sulle lunghe tradizioni che si sono susseguite nella storia

Il Carnevale è una festività dalle origini molto antiche, basta ad esempio ricordare le dionisiache greche o i saturnali romani per capirlo. Si tratta di festeggiamenti caratterizzati da parate pubbliche in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi e dove l'elemento distintivo è sicuramente la maschera. Ci avviciniamo sempre più alla festa, per immergerci nel pieno spirito giocoso di questa ricorrenza, scopriamo qualche piccola curiosità sulle origini e sulle diverse tradizioni che si sono susseguite nella storia.

Feste dionisiache e saturnali

Tutto comincia con le feste dionisiache e i saturnali, durante queste celebrazioni veniva realizzato un temporaneo scioglimento dagli obblighi e delle gerarchie sociali, dando vita al rovesciamento dell'ordine (caos) e allo scherzo, quello che d'altronde è lo spirito del Carnevale. Sempre a Roma, ad esempio, la festa in onore della dea egizia Iside, era caratterizzata dalla presenza di gruppi mascherati, infatti, la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione e che veniva colpito con delle bacchette. Durante le antesterie, invece, nel corso dei festeggiamenti passava per le strade il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale.

Origine storica e religiosa

Da un punto di vista storico e religioso il Carnevale rappresentò un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante i festeggiamenti, infatti, il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva per dar vita ad un nuovo ciclo, quello del nuovo anno solare.

Cerimonie purificatorie

Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli indoeuropei e non solo, hanno anche una valenza purificatoria. In questo caso, il Carnevale si inquadra in un dinamismo ciclico di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce ad una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino.

Cosa vuol dire? In antichità, era solito pensare che in primavera, quando la terra cominciava a manifestare la sua energia, il Carnevale segnava un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, dunque, dovevano essere onorate assumendo sembianze diverse attraverso le maschere che hanno spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossava assumeva le caratteristiche dell'essere rappresentato. Queste forze rappresentate erano soprannaturali e creavano un nuovo regno della fecondità della Terra.

Cerimonie in Italia

Diverse le usanze anche in molte città italiane: nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi (canzoni che si accompagnavano al divertimento del Carnevale del Quattrocento). Nella Roma del regno pontificio si svolgeva, invece, la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. In diversi Carnevali il martedì grasso viene rappresentato, spesso con un falò, che simboleggia la "morte di Carnevale". L'antica tradizione del Carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: a Roma stessa la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia.

Anche l’istituzione del Carnevale a Venezia è attribuita alla necessità della Serenissima, al pari di quanto già avveniva nell’antica Roma, cioè concedere alla popolazione, e soprattutto ai ceti più umili, un breve periodo dedicato interamente al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale sia i veneziani che i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati. Attraverso l’anonimato che garantivano le maschere e i costumi, si otteneva una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia.

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