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Usanze e tradizioni

Cucina, eventi e maschere tipiche: le tradizioni di Carnevale dal Carso all'Adriatico

Dai piatti tipici della festa all'invenzione dei coriandoli fino ad arrivare alle parate in città e nei dintorni come il Carnevale muggesano e il Carnevale Carsico. Ecco le principali tradizioni della Venezia Giulia e le tipiche maschere regionali

A Carnevale è tempo di maschere: è arrivata la settimana più allegra e gioiosa dell'anno ed ecco che vogliamo ricordare così le tradizioni principali del nostro territorio. Iniziamo dalle maschere tipiche di tutto il Friuli Venezia Giulia. A questo proposito ricordiamo in regione i carnevali alpini, con le maschere dei Blumari (a Pulfero), i Maschkar e gli Jutalan (a Timau), te lipe bile maškire ("belle maschere", a Resia); di Sauris sono i demoniaci babaci o kukaci, le Scheintena schembln e le Scheana schembln. Diffusa è anche la figura del pust, una figura tradizionale del carnevale friulano che veste pantaloni e giacca di fustagno, camicia, foulard e un cappello di vimini o di foglie di pannocchia.

Passando alla zona giuliana si ricorda invece la maschera tipica di Monfalcone: il Sior Anzoleto Postier che rappresenta l’anima del popolo locale, un uomo anziano dalla rigorosa parlata dialettale, vivace, ironico, fustigatore di costumi e di uomini, cantante e istrione che ha la creatività, la mimica gestuale e facciale di un attore dell’Arte. Vestito con palandrana nera di fine Ottocento, elegantemente rappezzata, con grosso fiore bianco al petto, barba e bombetta inglese come sinonimo di signorilità, guanti bianchi, occhialini, grosse e lunghe basette, folta barba nera e grigia e con un colorito accentuato sulle gote, perché amante del buon vino.

Ma passiamo agli eventi. Il Carnevale a Trieste e dintorni è una festività sentita e festeggiata sin dai tempi più antichi. Oltre al Carnevale in centro città, che si svolge normalmente in piazza Unità, due esempi degni di nota sono senza dubbio l'antico Carnevale muggesano e il Carnevale Carsico.

Il Carnevale di Muggia

Dalle origini antichissime, la prima citazione ufficiale del Carnevale di Muggia si ha negli statuti comunali del 1420 in cui si fa riferimento al rimborso di un ducato a quelle Compagnie che si sarebbero poi impegnate a spenderne almeno il triplo per ingaggiare dei musicanti. "El Carneval de Muja" era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la Caccia al Toro, d’origine veneta, e il Ballo della Verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è piazza Marconi.

Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d'oro di fronde e di arance. Una principale particolarità che contraddistingue il Carnevale muggesano dalle altre manifestazioni è rappresentata dall’assenza delle maschere facciali: i visi non vengono nascosti dalle maschere rifiutando l’anonimato caratteristico invece di altre tradizioni carnevalesche. A Muggia, infatti, si partecipa al corso mascherato proprio per esporsi al pubblico e farsi riconoscere.

Il momento più atteso del Carnevale è senza alcun dubbio la sfilata dei carri allegorici, realizzati con dedizione e impegno diversi mesi prima dell'evento. Artefici del Carnevale sono anche le diverse Compagnie, gruppi sorti su iniziativa dei singoli abitanti dei rioni e delle contrade e uniti dalla stessa passione per il divertimento. Ogni anno vengono scelti i Moti, ovvero i temi da rappresentare nell’arco della sfilata; i protagonisti sviluppano, oltre la creazione dei carri, anche musiche, coreografie, pantomime e spettacoli lungo tutto il percorso.

I dolci tipici

Per quanto riguarda la tradizione culinaria, le frittole triestine sono per antonomasia il dolce tipico del Carnevale. Dei dolcetti con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato. Anche i crostoli hanno un'alta posizione sui gradini dell'eccellenza culinaria a Trieste. L’impasto dolce che viene fritto ricorda molto le più conosciute chiacchiere. Non mancano poi i krapfen, dolce di origine austriaca, ma che a Trieste sono più piccoli di dimensione.

Come non ricordare poi la curiosa storia dell'invenzione dei coriandoli? Anche questa ha avuto origine nella nostra città: Parte da Trieste la storia dei coriandoli in piazza della Borsa

Il Carnevale Carsico

Maschere e carri allegorici sfilano anche a Opicina, sull’altopiano carsico a pochi chilometri dal centro di Trieste. Il sabato pomeriggio i gruppi danno vita al corso mascherato per contendersi il premio del Carnevale Carsico Kraški Pust e festeggiare poi la vittoria con balli, musica e spettacoli.

Le frittole con l’anima (Fancli z duso) sono le protagoniste a tavola. La ricetta è originaria di Contovello, una frazione di Trieste. Un tempo i "kontovelci", gente di Contovello, erano eccellenti pescatori e le donne avevano il compito di vendere il pescato. Così nacquero le frittole con anima, delle frittelle ripiene di acciughe sotto sale.

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