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Cultura, Trieste e la poetica di Umberto Saba

Abbiamo già parlato di tante curiosità culturali che caratterizzano Trieste. Oggi proseguiamo il nostro viaggio culturale con Umberto Saba che ha dedicato molte delle sue poesia alla nostra città menzionando strade ormai rese celebri dai suoi versi. Scopriamole insieme

Abbiamo già parlato di tante curiosità culturali che caratterizzano Trieste, tra queste la presenza di molti scrittori, letterati e intellettuali che si sono lasciati ispirare dall'eleganza caratterstica di questa città. Se precedentemente ci siamo soffermati sulle figure di James Joyce e Italo Svevo, oggi proseguiamo il nostro viaggio culturale con Umberto Saba che celebrò in alcune sue famose poesie Trieste e Città Vecchia.

L'autore

Nato nel 1883 a Trieste, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, Saba è stato uno dei più grandi scrittori e poeti italiani. Nel 1903 si trasferì a Pisa per frequentare l'università, ma nell'estate del 1904 cadde in una forte depressione e decise di far ritorno a Trieste dove scriveva versi e qualche articolo per dei giornali locali, come ad esempio, il quotidiano triestino "Il Lavoratore". In questo periodo frequentò il Caffè Rossetti, storico luogo di ritrovo per giovani letterati e intellettuali, dove conobbe il futuro poeta Virgilio Giotti. L'anno successivo, lasciò Trieste e si recò a Firenze. Nel 1908 ritornò a Trieste e si mise in società con il futuro cognato per gestire una libreria di libri usati. Per superare un periodo di crisi dovuto ad un'infedeltà della moglie, nel maggio del 1913 il poeta si trasferì prima a Bologna e poi Milano. Saba, refrattario agli schieramenti politici ma tendente all'interventismo per le sue origini triestine, giunse a collaborare con Il Popolo d'Italia, all'allora quotidiano socialista diretto da Benito Mussolini. Allo scoppio della Grande Guerra venne richiamato alle armi prima a Casalmaggiore e infineal Campo di aviazione di Taliedo, ma terminata la guerra fece ritorno nella sua amata Trieste. Nel 1938, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce a Parigi. Ritornato in Italia alla fine del 1939, si rifugia prima a Roma, e poi nuovamente a Trieste, deciso ad affrontare con gli altri italiani la tragedia nazionale. Negli anni del dopoguerra, Saba visse per nove mesi a Roma e in seguito a Milano, dove rimase per circa dieci anni, tornando periodicamente a Trieste. Nel 1955, stanco e ormai malato, si fece ricoverare in una clinica di Gorizia, dove morì nel 1957.

Itinerario culturale a Trieste, sulle orme di James Joyce e Italo Svevo

Le poesie

Nel 1922 esce la prima edizione del Canzoniere (1900-1921), che raccoglie tutta la sua produzione poetica. Molte delle poesie di Saba sono dedicate a Trieste, egli ha menzionato strade ormai rese celebri dai suoi versi, come via Rossetti, via del Monte e via del Lazzaretto Vecchio. La statua ad egli dedicata è posizionata in pieno centro città, presso via Dante. Inoltre, sono tappe interessanti la città vecchia, il ghetto dei suoi antenati ebrei, la sinagoga, il vecchio cimitero ebraico, e via San Nicolò, dove è presente la targa a lui dedicata, ed è, inoltre, possibile accedere alla libreria antiquaria che egli stesso gestiva. Non può mancare il caffè da lui più frequentato, lo storico caffè Tommaseo. Visitare Trieste significa intraprendere un viaggio culturale che rievoca abitudini e stili di vita passati. Nelle sue poesie, infatti, egli presenta Trieste con i suoi caffè e le sue strade descrivendo personaggi umili e animali domestici. I temi principali della sua poetica furono la sua città natale, il mare come simbolo di fuga e di avventure spirituali, gli affetti personali, familiari e le memorie dell'infanzia, il rapporto con la natura e le riflessioni sull'attualità. 

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