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WWF: è allarme per la fauna selvatica e la biodiversità

Secondo il "Living Planet Index" negli ultimi anni è scomparso ben il 68% della fauna selvatica che abita il nostro pianeta: una tendenza negativa che non si ferma e che potrebbe comportare disastrose conseguenze

Come si legge sul sito dell'Ansa, purtroppo, gli ultimi dati del WWF (World Wide Fund for Nature) non sono incoraggianti e parlano chiaro: in meno di 50 anni, il nostro pianeta ha perso più di due terzi della sua popolazione di animali selvatici, e questo principalmente a causa dell'uomo e delle sue attività.

Secondo il "Living Planet Index", strumento di riferimento pubblicato ogni due anni dal WWF, dal 1970 al 2016 è scomparso ben il 68% della fauna selvatica che abita il nostro pianeta. Tra le diverse cause troviamo soprattutto l'uomo che contribuisce in modo massivo alla distruzione degli habitat naturali, soprattutto per le attività di agricoltura. Inoltre, si legge, che questa tendenza negativa, tre le altre cose, rischia di favorire l'insorgere di nuove pandemie. Infatti, mettendo in contatto uomini e animali, si agevola la trasmissione di virus da specie a specie. Tendenza che non si ferma di certo qui, ulteriore notizia negativa è anche la caduta della biodiversità che negli ultimi tempi ha subito una drastica accelerazione. Se nell'ultimo rapporto del 2018 si era attestata al 60%, ora si è raggiunto il 68%.

Biodiversità: ecco perché ci riguarda

Gli studi

L'indice su cui si basa la ricerca, compilato in collaborazione con la Zoological Society of London, ha preso in considerazione circa 4mila specie di vertebrati suddivise in circa 21mila popolazioni animali in tutto il mondo.

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