No, non stiamo riferendoci al minerale del quale forse più di ogni
altro abbiamo bisogno.
Stiamo parlando di calcio, passione sportiva, se proprio di sport
stiamo parlando.
Giovanni Trapattoni - il Trap - una delle figure più belle del nostro
patrimonio morale e civile ha affermato tutto il proprio sdegno per
quanto sta emergendo dalle indagini della Procura della Repubblica di
Cremona in merito alla vicenda del Calcio-scommesse. In buona sostanza
molti giocatori avrebbero valicato ogni etica sportiva per puntare i
propri cospicui capitali sui risultati di molte partite.
Fin qua niente di male: se fosse un male dovrebbero chiudere migliaia
di esercizi pubblici spuntati come funghi negli ultimi due anni
fondati sull'alea e sull'azzardo. Semmai, in buona sostanza, il male stava nel fatto che per aumentare
le realizzazioni, taluni calciatori avrebbero costituito accordi
fondati sul malaffare con una società asiatica - potenza
dell'internazionalità del calcio - per truccare le partite mettendosi
d'accordo su come comportarsi per creare occasioni fallose di fronte
al portiere e di come questi doveva parare o meno.

Giovanni Trapattoni ha ricordato che lui come italiano che vive
all'Estero di un tanto si vergogna. "Noi italiani che alleniamo
formazioni straniere, siamo in tre o quattro in tutto, veniamo visti
male, ci vedono come portatori di malaffare, di frequentatori di
ambiti dove tutto è possibile; e poi aggiungono italiani mafiosi".

Diciamo la verità. Nessuno di noi è perfetto tanto a livello
individuale che personale.
Come italiani la nostra tara è il calcio.
In ogni altro ambito siamo ineccepibili e facciamo di tutto per
mantenere lindore e purezza di costumi.

Proprio una bella figura.
Ci mancava solo questa.
Forse ci vorrebbero più persone come Giovanni Trapattoni.
Ad ogni livello.

Simone Momianesi>>