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A Parola data: "tu Chiamale se Vuoi...Prescrizioni"

Siamo all’indomani della sentenza del Tribunale di Milano con la quale si è fatta chiarezza sull’intervenuta prescrizione in merito all’affaire Mediatrade. Silvio Berlusconi, dichiarato prescritto sentenzia pure lui “mezza giustizia è fatta”.Gli...

Siamo all'indomani della sentenza del Tribunale di Milano con la quale si è fatta chiarezza sull'intervenuta prescrizione in merito all'affaire Mediatrade.
Silvio Berlusconi, dichiarato prescritto sentenzia pure lui "mezza giustizia è fatta".
Gli uomini a lui vicini esprimono, per bocca del capogruppo PDL alla Camera Cicchitto, la solo soddisfazione "bene, anche se meglio sarebbe stato avere una sentenza di assoluzione".
Sul fronte avverso, Pierluigi Bersani afferma che "se Berlusconi vuole essere dichiarato innocente, rinunci alla prescrizione e si faccia giudicare", mentre Antonio Dipietro urla tutto il suo disappunto "per i trucchi e i trucchetti di chi si è fatto fare le norme ad personam".
La vicenda Mediatrade è estremamente complessa, disbrigandosi in una specie di assioma emerso dagli atti per cui se non c'è il corrotto non ci può essere neanche il corruttore, ma i tempi processuali non hanno permesso di portare a completa luce come stanno le cose.
Da qui la pervicacia scrupolosità della Procura della Repubblica di Milano e in particolar modo del PM de Pasquale.

Ora, da quando Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi il clima politico e quello istituzionale si sono molto più rasserenati.
Le voci dei corridoi che contano sussurrano di una intervenuta liberazione e di come adesso operare per la salvezza dei conti pubblici o per fare
le necessarie riforme costituzionali sia molto più facile.
In buona sostanza nessuno ha voglia di vedere un vecchietto di 76 anni in carcere, posto che ci possa andare per intervenuti limiti anagrafici e
anche perché fin che si arrivasse a sentenza passata in giudicato, il nostro sicuramente sarà in altri luoghi.
Par di capire che se non avesse più velleità politiche, più di qualche occhio si potrebbe chiudere sulla montagna di processi che lo insegue dal 1994.
Sarà un caso?
Non si sa, ma intanto resta un punto fisso la vicenda di questa prescrizione.
Perché?
Perché la legge è uguale per tutti e, come diceva mio nonno, ciò che è possibile al re è possibile al suddito.

Credo la nostra attenzione debba finalmente e con grande serenità andare a come vivono i cittadini - quelli comuni, della strada, gente come noi - il loro rapporto con la giustizia penale, civile, amministrativa.
Si ha sempre più il senso di lentezze, lungaggini o di troppa facilità con la quale il PM di turno trasforma fonti di prova in prova o indizi in certezze.
Si sente cioè la necessità di rivedere il riequilibrio tra difesa ed accusa e quello della terzietà del giudice.

Il potente di turno è uno; di soldi ne ha a milioni per potersi difendere come meglio preferisce.
I cittadini invece sono milioni. E non arrivano a fine mese.
Anche questa è una prescrizione.

Simone Momianesi>>

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