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Coronavirus, Fedriga: “Stop al contributo straordinario o non sosterremo il Decreto maggio”

“Se il Governo non accetterà la nostra richiesta di sospendere il contributo straordinario, chiederemo alle varie forze politiche di non firmare il Decreto”. L’appello è stato lanciato dal governatore Fedriga ed è volto a gestire il momento di crisi

Dure e incisive le parole pronunciate dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso della conferenza stampa tenutasi giovedì 7 maggio 2020 a Trieste nel Palazzo della Regione, alla presenza del vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, del prefetto Valerio Valenti e del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

"Se il Governo non accetterà la nostra richiesta di sospendere il contributo straordinario del Friuli Venezia Giulia al risanamento della finanza pubblica, con un documento chiederemo ai sindaci e a tutti i rappresentanti delle forze politiche di non firmare il Decreto maggio". 

Gestire in modo efficace il momento di crisi

La motivazione di tale decisione è semplice e riguarda proprio il particolare momento di crisi che tutti stiamo affrontando, come afferma lo stesso governatore, infatti: “L’esecutivo nazionale deve comprendere che stiamo vivendo un momento di grave emergenza. Versando gli importi previsti per il 2020 e per il 2021, non saremo in grado di garantire i servizi essenziali previsti dalla Costituzione e nemmeno - ha sottolineato Fedriga - di pagare gli operatori sanitari che sono sul fronte contro il Covid". Come sottolineato dallo stesso, durante il lungo periodo di crisi si è sempre cercato di dialogare in mondo costruttivo, “dal 2011 abbiamo sempre rispettato i patti stabiliti con il Governo, ma adesso è arrivato il momento - dice il governatore - di difendere in modo compatto i nostri diritti e per questo chiederemo a tutte le forze politiche di avere un comportamento conseguente e di difendere la nostra terra e la nostra autonomia".

Tenere insieme lavoro e sicurezza

Per quanto riguarda la gestione dell’epidemia, queste le parole del governatore: "Per affrontare l'epidemia, le istituzioni si sono mosse, con grande senso di responsabilità, come se fossero un unico ente. La strategia di chiudere subito, messa in campo dal Friuli Venezia Giulia, è risultata essere la migliore a livello nazionale come certificano i dati. Adesso - ha sottolineato Fedriga - dobbiamo riaprire le nostre attività economiche nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Dobbiamo tenere insieme lavoro e sicurezza". Ma i risultati ottenuti sino ad oggi sono frutto anche della collaborazione di tutti i cittadini del territorio del Friuli Venezia Giulia che, come Fedriga afferma: "hanno compreso la compressione delle libertà nella prima fase della lotta al Coronavirus ma ora chiedono di ripartire nel pieno rispetto delle regole. Dobbiamo assolutamente superare la stagione dei divieti per non aggravare una tensione sociale sempre più evidente e che rischia di compromettere l'intero sistema".

Aperture anticipate

Sulla base di queste ragioni, il governatore chiede quindi al Governo "di aprire le attività commerciali già l'11 maggio e tutte le altre il 18 maggio". Questo, come egli afferma, serve "per consentire la ripresa dell'economia del Friuli Venezia Giulia nella massima sicurezza. Ed è proprio per mantenere alto e costante l'obiettivo della sicurezza, che il governatore ha anche sottolineato che l'intero sistema si sta: "organizzando per aumentare notevolmente la capacità di realizzare i tamponi con l'obiettivo di eseguire fino a 7 mila test al giorno”.

L’appello ai cittadini: mantenere sempre la prudenza

Nonostante la fase di riapertura e l’allentamento delle restrizioni, il governatore Fedriga e il vicegovernatore Riccardi hanno rivolto un appello ai cittadini, finalizzato al rispetto delle misure anti Covid: "Non bisogna abbassare la guardia - ha specificato Riccardi -. In questo momento la mia più grande preoccupazione è legata all'attenzione che noi tutti dobbiamo prestare per contrastare la diffusione del virus. Vanno rispettate tutte le misure precauzionali e le persone più giovani non devono assolutamente trascurare due linee di febbre o i colpi di tosse".

I numeri

Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati anche i dati legati diffusione del virus nel Friuli Venezia Giulia aggiornati al 5 maggio. I tamponi effettuati complessivamente sono stati 82.5489.451 dei quali sono stati fatti nelle case di riposo. Continua infatti il monitoraggio costante e non si abbassa la guardia in queste strutture, dove si contano 676 persone contagiate mentre 167 sono, invece, quelle già guarite. Le persone decedute sono complessivamente 309, 150 delle quali si trovavano nelle case di riposo. Mediamente avevano 87 anni e presentavano diverse patologie pregresse. Infine, un dato particolarmente significativo è quello riguardante la percentuale delle persone completamente guarite rispetto al numero totale dei casi fino ad ora rilevati, valore che si attesta al 57,2 per cento.

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