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Silenzio Assenzio: "Punti di Vista"

La sveglia suona. E’ quella di mamma o papà? Da quando si sono separati a volte gli capita di pensare di essere nella cameretta da mamma  e invece è nel lettone con papà. O viceversa.La colazione probabilmente la consuma per le scale o più...

La sveglia suona.
E' quella di mamma o papà?
Da quando si sono separati a volte gli capita di pensare di essere nella cameretta da mamma e invece è nel lettone con papà.
O viceversa.
La colazione probabilmente la consuma per le scale o più probabilmente in scooter con il genitore.
Sono da poco passate le sette ed avrebbe voglia di riaddormentarsi ma la canottiera ed il pantaloncino corto non offrono grande schermatura dall'aria fresca del primo mattino.
Ed eccolo arrivare aggrappato come una zecca al giubbotto di chi in soli 15 minuti lo ha scaraventato dal caldo cuscino alla soglia di un cancello.
Pochi passi lo dividono da una dura giornata di gioco.
Pacco recapitato. Neanche il tempo di entrare e il rumore dello scooter che riparte ha già reso incomprensibile le sue prime parole nel tentativo di comunicare agli operatori il proprio cognome.
Dodici lunghe ore di sudore e pallonate lo dividono dall'uscita.
Se la fortuna lo assisterà, nella borsa termica non troverà gli avanzi del giorno prima ma un buon panino al cioccolato e un pacchetto di patatine fritte.
Un potente rutto all'aroma di pseudo cola lo rilancerà nuovamente nel vortice del divertimento.
Il sole ormai si è nascosto da tempo dietro i palazzi.
Una leggera brezza gli ricorda l'aria troppo fresca del mattino.
La canottiera però è appesantita dal sudore e dalle macchie marrone scuro del cacao.
Non ci sono più bambini con lui.
Li aveva visti andarsene, ad uno ad uno, con la coda dell'occhio mentre correva in lungo e in largo.
Sempre la stessa scena.
Un papà, una mamma, un nonno e saluti a tutti, ci vediamo domani, ciao.
Non resta che aiutare gli operatori a raccogliere i giochi, mettere via i palloni, raccogliere qualche cartaccia.
Le dodici ore sono passate.
Il cancello si deve chiudere.
Il rumore di uno scooter si fa sempre più forte e lui sempre più attento.
Infatti qualcuno entra e nemmeno lo saluta: "Sei l'ultimo!".
- No, lo sei tu!
Ci avete mai pensato? Ne dubito.
E voi?
Non rimanete in silenzio.



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