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Grido libero, al campo sportivo di Domio torna la festa della Curva Furlan e di tutti i figli dell'Alabarda

«Non più un appuntamento esclusivo per tifosi o appassionati di Triestina ma un luogo di ritrovo per chi ricerca il tradizionale spirito triestino, una città, la sua gente!»

Sabato 24 giugno arriva al Campo sportivo Domio la sesta edizione di Grido Libero, la festa della Curva Furlan e di tutti i figli dell'Alabarda. «Anno dopo anno questo appuntamento si arricchisce di significati, molti, tutti importanti. Ciò che ci porta a considerare Grido Libero, nella sua casa di Domio, non più solo una festa ma un vero "specchio" dove ognuno di noi si può rivedere, riflesso, in tutta la sua triestinità ed il crescente consenso che la città ha espresso in questi ultimi anni. Non più, quindi, un appuntamento esclusivo per tifosi o appassionati di Triestina ma un luogo di ritrovo per chi ricerca il tradizionale spirito triestino, una città, la sua gente!» spiegano gli organizzatori in una nota stampa.

«Le vicissitudini degli ultimi tempi–continua–hanno fatto si che l'ambiente si stringesse ancor piu' come una grande famiglia trasformando il semplice "partecipare" in qualcosa di più grande."Sentire": essere coinvolti emotivamente e spiritualmente vivendo questa giornata come fine ed inizio, di cio' che si e' vissuto e di qualcosa che comincia. Ricordi ed auspici che sta nella "rotazione" ,ciclica, degli eventi in cui celebrare noi, la triestina, la città, equazione perfetta dal risultato scontato: il successo!»

«Viviamo tutti questo ennesimo grande abbraccio che la Curva Furlan offre, organizzando con grandi sacrifici questo appuntamento, dimenticando tutto per premiare unicamente l'aggregazione, rinnovata e rinnovabile, perchè il tempo non ci spaventa, anzi, ci apre orizzonti per nuove sfide. La fusione tra vecchio e nuovo, generazioni cosi' lontane che si fondono, coesistono, interagendo tra loro, raccontandosi di epoche vicine e lontani. Ultras, tifosi, vecchi e nuovi campioni, che hanno vestito, vestono e vestiranno la nostra gloriosa casacca, guardando insieme al domani, con lo sguardo fisso nella stessa direzione. Ecco, questo è Mattonaia 610, questo s'esprime tra i tavoli, negli stand, dal palco, sui campi da gioco, di questo luogo per noi, per tutti, magico. L'invito si apre, s'estende, a chi ancora non ci conosce e non ha provato l'emozione di vivere una giornata cosi'. Chi vuole vivere "alla triestina", riconoscendo il proprio DNA, è il benvenuto. Superiamo l'ostacolo, forse limitante, del solo calcio, qui c'è molto altro e molto di piu', lo spirito di questo mare, la pietra carsica che da sempre ci graffia l'anima, la grande alabarda che guarda la nostra città...»conclude.

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