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Il Punto di Andrea Giovannini

Vorrei riflettere, vorrei farlo ad alta voce, pensando a quello che sta succedendo. Anzi, vorrei farlo fin dall’inizio e ripercorrere le tappe di questa gestione direi quanto meno particolare.Il 2 settembre la Triestina ha un nuovo Presidente...

Vorrei riflettere, vorrei farlo ad alta voce, pensando a quello che sta succedendo. Anzi, vorrei farlo fin dall'inizio e ripercorrere le tappe di questa gestione direi quanto meno particolare.
Il 2 settembre la Triestina ha un nuovo Presidente, la sig.ra De Angelis, attuale compagna di Aletti, Fantinel lascia e dichiara che i conti sono in regola. Situazione temporanea perché il giorno seguente viene nominato il terzo membro del Cda, Vittorio Pedicchio. Come da invito del collegio sindacale.
Passa un mese e l'aria si fa bollente, il 01 ottobre, infatti, Pedicchio si dimette dalla carica per incomprensioni con il Presidente, già si parlava di un rapporto inclinato tra i due fidanzati al vertice dell'Alabarda.
Pochi giorni dopo, il 14 ottobre, in una riunione dei soci convocata da Fantinel, con le dimissioni di Aletti, viene a mancare il numero legale del Cda, quindi, all'unanimità se ne istituisce un altro con Presidente lo stesso Aletti, vice Federico Santi e consigliere Furio Avanzini. Anche in quella occasione, Fantinel ribadisce che tutto è in ordine ed, entrando nel merito della mancata discussione delle delibere di bilancio afferma: " Il bilancio non sarà un problema ".
Nel frattempo la De Angelis autodenuncia la Triestina per movimenti bancari che lei conosceva benissimo, parla di 80 mila euro per due giocatori girati sul conto di Aletti, non sapendo che sono giri bancari che spesso vengono eseguiti, inoltre irrompe in una conferenza stampa dalla quale poi viene allontana dalle forze dell'ordine. Crede di essere ancora la Presidente della Triestina e ricorre alla giustizia per riavere il suo ruolo. E proprio lunedì alle 12.00, nello stesso tribunale ove si discuterà il fallimento della Triestina calcio, in un'altra aula, proprio la De Angelis e Aletti saranno protagonisti di un altro episodio della vicenda. Fatto passato in secondo piano ma che rimane importante per le dinamiche societarie.
Ma continuiamo la riflessione, fine ottobre, il 28, il nuovo Cda, alla presenza del collegio sindacale, approva il bilancio.
Tempo di festeggiare qualche buon risultato, metà dicembre il Presidente Aletti si ritrova in clinica a Cesena per uno scompenso cardiaco, ci rimane due settimane, il 23 dicembre, lo stesso Aletti viene colpito da ictus.
Ultima tappa, il 29 dicembre, viene convocato un Cda, anonimo con le sole comunicazioni del Presidente all'ordine del giorno, si dirà in seguito che già da qualche tempo si erano riscontrati dei problemi finanziari e che si stava cercando di mettere in ordine il tutto.
Alla fine di questa riflessione che ripercorre tre travagliati mesi Alabardati, mi chiedo come si possa creare un buco di bilancio tanto pesante in così poco tempo, con le rassicurazioni del gestore precedente e con un collegio sindacale che dovrebbe vigilare eventuali sbandate finanziarie. Fermo restando che Aletti è entrato in carica il 14 ottobre ed ha operato fisicamente fino alla metà di dicembre, quindi due mesi.
Non resta al popolo alabardato che aspettare questa intensa mattinata legale al tribunale di Trieste, mattinata che oltre a decretare la fine o meno della Triestina, dirà anche se le colpe sono dell'imprenditore Lombardo oppure no.
Come già detto, in un paese di garantisti non possiamo che attendere, certi che " questo casin xe tanta roba!!! ".

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