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La storia

A Chiarbola Jordan spaccò il canestro, oggi quella schiacciata diventa un'icona

Il progetto portato avanti da Francesco Zago e Maria Sole Costanzo ha immortalato il più forte giocatore di basket di tutti i tempi all'interno della copertina di The Triestiner, il giornale che non esiste. La storia

TRIESTE - Il 26 agosto del 1985 è una data che è rimasta impressa nelle memorie degli appassionati di basket di Trieste. Il motivo ha a che fare con la storia della pallacanestro: in quella giornata di fine estate di quasi 40 anni fa, un certo Michael Jordan calcò il parquet del palazzetto di Chiarbola. Non solo, ma giocò una partita intera con la maglia n° 23 della Stefanel. A rievocare l’aneddoto sui social è il peculiare progetto editoriale “The Triestiner”, il “giornale che non esiste, nato per celebrare la bellezza, l’arte e la triestinità”, che ha dedicato alla storia una (immaginaria) prima pagina.

La storia

Direttamente dall’Università del North Carolina, Michael Jordan - già ribattezzato “il fenomeno” o “l’alieno” dai giornali nelle cronache sportive del tempo, raggiunse il capoluogo giuliano per disputare una partita di esibizione organizzata dalla Nike. Per l’occasione fu organizzato un match tra la squadra della città, la storica Stefanel Trieste, guidata proprio dal gigante newyorkese, e la Juve Caserta. Una sfida al cardiopalma, con MJ che registrò ben 41 punti a referto e all’ultimo istante regalò la vittoria agli alabardati, facendo letteralmente esplodere di gioia le migliaia di tifosi presenti. La partita, però, passerà alla storia per un altro motivo: per l’unica volta nella sua carriera, Michael Jordan frantumò il tabellone andando a canestro con una schiacciata divenuta iconica. A futura memoria di un evento dalla portata storica, la Nike presentò una speciale colorazione - arancione, nero e bianco - delle iconiche Air Jordan 1: la “Shattered Backboard”, ispirata alle tinte della maglia della Stefanel Trieste.

Le parole del fondatore 

Per fissare nel tempo una giornata più unica che rara, invece, i triestini presenti fecero a gara per portare a casa, e custodire gelosamente, i frammenti di vetro del tabellone. “Ci ha fatto davvero molto piacere rievocare un evento che fa parte della memoria storica e della cultura pop di Trieste, e che ha unito almeno tre generazioni - sono le parole di Francesco Zago, ex cestista innamorato della palla a spicchi e ideatore, nel 2021, del progetto “The Triestiner” insieme all’artista e compagna di vita Maria Sole Costanzo - Il racconto ha avuto una grandissima eco, attirando l’attenzione e le reazioni di numerosi curiosi ma anche di tantissime persone presenti all’epoca a Chiarbola. Tra queste c’è chi si è portato a casa pezzi di vetro del tabellone frantumato, o chi, ignaro della fama di Jordan, gli ha chiesto un autografo per poi perderlo una volta tornato a casa. Tanti invece ci hanno ringraziato, perché abbiamo fatto scoprire loro un episodio inedito e eccezionale su Trieste”.

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