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Mostra: "l'Occhio del Cronista" la Germania nelle Pagine del Corriere dalla Sera. Oggi al Goethe

Goethe-Institut Italien in collaborazione con Fondazione del Corriere della Sera e Archivio Storico del Corriere della Sera presentanol’occhio del cronista – La Germania nelle pagine del Corriere della Sera dal 1960 al 2000Mostra documentaria 2 –...

Goethe-Institut Italien in collaborazione con Fondazione del Corriere della Sera e Archivio Storico del Corriere della Sera presentano

l'occhio del cronista - La Germania nelle pagine del Corriere della Sera dal 1960 al 2000
Mostra documentaria 2 - 31 marzo 2012 Biblioteca Statale di Trieste Largo Papa Giovanni XXIII, 6 - scalinata, Trieste

INAUGURAZIONE:Giovedì, 1° marzo 2012 alle 17.00
Introduzione: Alessandro Mezzana Lona (Il Piccolo) e Mara Gergolet (Corriere della Sera)

Orario di apertura:
lun-gio: ore 8,30 - 18,30
ven/sab: ore 8,30 - 13,30

Ingresso libero

In collaborazione con la "Fondazione Corriere della Sera","l'Archivio Storico del Corriere della Sera" e la Biblioteca Statale di Trieste e con il sostegno della "Bundeszentrale für politische Bildung" (Agenzia federale per la formazione politica)

Le vacanze a Rimini, l'Oktoberfest e il boom economico.

La Germania raccontata sulle pagine del Corriere, dagli Anni Sessanta ai giorni nostri.

L'occhio del cronista - La Germania nelle pagine del Corriere della Sera dal 1960 al 2000, è la prima mostra documentaria che racconta anni di relazioni italo-tedesche attraverso le parole di giornalisti che, per il Corriere della Sera, sono stati inviati o corrispondenti da Bonn e Berlino. Dagli articoli di Giorgio Zampa e Franco Di Bella a quelli più attuali di Danilo Taino, la Germania prende vita sulle pagine del Corriere tra indagini sociologiche e vecchi cliché.

Dopo esser stata presentata in vari altri posti in Italia, la mostra ora fa tappa a Trieste dove sarà inaugurata giovedì 1o marzo alle 17.00 da un'introduzione di Alessandro Mezzena Lona, responsabile delle pagine culturali de "Il Piccolo", e Mara Gergolet, giornalista del "Corriere della Sera".

La mostra, esposta dal 2 al 31 marzo presso la Biblioteca Statale a Trieste, presenta 6 aree tematiche: costume, società, storia e cultura, emigrazione, economia, e politica. Per quanto riguarda la scelta degli articoli, i pezzi degli Anni Sessanta sono quelli maggiormente rappresentati. Si tratta degli anni in cui il Corriere della Sera mandò i corrispondenti a Bonn, ed è grazie a loro che per la prima volta sul giornale si iniziò a parlare della Germania del dopoguerra.

I resoconti di Zampa e Di Bella ci ridanno sia l'immagine di una Germania alla ricerca di una nuova identità culturale e sociale, sia quella dei nostri connazionali emigrati, i primi latin lovers, tanto ambiti dalle donne tedesche ma ancora tanto legati alle tradizioni italiche:

Le ragazze sono bionde, belle «piene di petto», tanto buone e tanto brave ma...
«Ma che cosa?»
«Non sanno fare la salsa. Non sanno cucinare gli ziti».
Franco Di Bella, Corriere d'informazione, 24-25.8.1961

Dagli articoli emerge che i tedeschi sono un popolo chiuso, ordinato, rispettoso delle regole ma capace di sorprendere durante i festeggiamenti sfrenati del carnevale o come quando, contrariamente a tutti i Paesi europei, decidono di ribellarsi al Rauchverbot, il divieto di fumare nei locali pubblici:

Impossibile non adorare i tedeschi, di questi tempi. Il popolo forse più famoso per il suo rispetto delle leggi, certe volte anche le più assurde, è in piena rivolta contro il divieto di fumare nei locali pubblici. È una ribellione spontanea, spesso individuale, ma ha creato un fronte unito tra chi vuole accendere la sigaretta e i proprietari di bar, pub, ristoranti, discoteche.
Danilo Taino, Corriere della Sera, 11.06.2008

Alle pagine di storia del dopoguerra si aggiungono i primi resoconti dalla Germania unita, e a prendere la scena sulla stampa italiana è la ex DDR, un mondo praticamente sconosciuto fino agli Anni Novanta:

Per inseguire questi due primati incompatibili i dirigenti dell'Est hanno dovuto per forza trascurare le città, lasciandole deperire da sé, senza quasi toccarle. Adesso queste città sono cadenti, invivibili, ma stranamente belle. Abitare a Rostock e a Wittenberg può essere una maledizione. Ma andarle a vedere è se non altro piacevole, perché hanno conservato quel fondo cupo, gotico, fiabesco e anche tetramente industriale che era il fascino della Germania.
Saverio Vertone, Corriere della Sera, 28.10.1990

Questa mostra documentaria è stata realizzata nell'ambito del progetto
Va bene?! - La Germania in italiano. Italien auf Deutsch. Lanciata all'inizio del 2010 dal Goethe-Institut Italien in collaborazione con la Bundeszentrale für politische Bildung (Centrale Federale per la formazione politica), l'Institut für Auslandsbeziehungen (Istituto per le relazioni con l'estero), gli Istituti Italiani di Cultura in Germania e tanti altri partner, l'iniziativa, grazie a due anni di scambi di redazioni, reportage incrociati e dibattiti, vuole modificare l'immagine che Italia e Germania hanno l'uno dell'altro.
Informazioni sui protagonisti di "Va bene?!" e i loro resoconti sono visitabili su www.goethe.de/vabene.

La Fondazione Corriere della Sera nasce nel 2001, centoventicinquesimo anniversario della nascita del giornale, con lo scopo di custodirne e valorizzarne il patrimonio storico e culturale.Nella sua attività, la Fondazione si ispira alla tradizionale vocazione del quotidiano al libero scambio di idee, al confronto di punti di vista fra loro differenti, con l'intento di costruire una cultura della democrazia e del dialogo, nel rispetto dell'alta responsabilità civile e pedagogica connessa all'uso consapevole degli strumenti d'informazione.

Fotografie per la stampa:
https://www.goethe.de/ins/it/lp/prj/vab/mod/occ/itindex.htm (fine pagina)


Informazioni:
Goethe-Institut Triest
Via C. Beccaria, 6
I-34133 TriesteTel. +39 040 635763
www.goethe.de/trieste
info@triest.goethe.org

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