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Mostra su Jorrit Tornquist ad Abano Terme

Non si svolge a Trieste, ma è un importante appuntamento per gli appassionati; La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Al Montirone” di Abano Terme (Padova) dà il via alla sua nuova attività, sotto la direzione di Antonietta Fioretto e Chiara...

Non si svolge a Trieste, ma è un importante appuntamento per gli appassionati; La Galleria Comunale d'Arte Contemporanea "Al Montirone" di Abano Terme (Padova) dà il via alla sua nuova attività, sotto la direzione di Antonietta Fioretto e Chiara Vernier (FIORETTO ARTE - Associazione culturale), con una mostra dedicata a un importante artista internazionale : Jorrit Tornquist. Oltre il colore - Jenseits von Farbe .

La mostra - che inaugurerà sabato 19 marzo, dalle ore 17.30 alle ore 20, e sarà visitabile fino al 3 maggio - comprende una trentina di opere, tra dipinti e sculture, datate dal 1965 al 2006.

Catalogo Edizioni Grafiche Turato , a cura di Silvia Pegoraro.

Di origine austriaca (Graz, 1938), residente in Italia dagli anni '60, ma attivo in tutto il mondo, da quarant'anni Jorrit Tornquist si dedica a un'intensa attività di ricerca artistica sul colore, sulla luce, sulla percezione ottica e sui suoi riflessi emotivi. Partito da un approccio scientifico, nel solco delle elaborazioni sviluppate dal movimento artistico "Konkrete Kunst" ("Arte Concreta") - da Max Bill a Lohse, da Itten ad Albers... - Tornquist ha condotto approfondite sperimentazioni sui parametri del colore (tinta, saturazione, chiarezza), esaminando gli effetti della complementarità cromatica e i fenomeni di cangianza. Ma l'artista austriaco ha avvertito ben presto l'insufficienza di un'arte limitata a ricerche di tipo astratto-geometrico e programmato, aprendo così il suo lavoro alle istanze liriche ed emotive legate alla percezione del colore, e arrivando a evadere dalla bidimensionalità del supporto.

E' giunto così a sviluppare un'originale idea di "scultura" colorata (si pensi alle Colonne, o alle successive Steli, strutturate in infinite sequenze di moduli colorati), e contemporaneamente a dare una dimensione ambientale ed architettonica all'opera, attraverso il suo concetto di "spazio colorato". Numerosi sono infatti i lavori di Tornquist sull'architettura, i suoi celebri Colour Projects, dove il colore, con la sua energia primaria, va a coinvolgere lo spazio circostante, architettonico, urbano, Tornquist è giunto anche a elaborare una propria "Teoria del Colore", combinazione tra una formazione tecnico-scientifica, una squisita sensibilità individuale e approfonditi studi volti a indagare le modalità della percezione e l'influsso psicologico e comportamentale dei colori

La ricerca artistica di Tornquist inizia nel 1959: dapprima interessato, per un breve periodo, all'informale, inizia subito dopo a dedicarsi allo studio e alla sperimentazione pittorica dei colori primari, e all'analisi degli effetti di complementarità cromatica per accostamento e per sovrapposizione. Il suo approccio alla pittura è dunque, come si è detto, di tipo scientifico: si rivolge non solo alla percezione del colore e al suo rapporto con la luce, ma anche alle sue funzioni in natura e agli effetti psicologici sull'uomo. Ne risultano costruzioni geometriche dai brillanti contrasti timbrici, elaborate secondo schemi logici, ma già denotanti una spiccata sensibilità percettiva ed emozionale.

Intorno al 1970, l'attenzione di Tornquist si sposta dalla saturazione del colore allo studio delle sue sfumature, facendone emergere le implicazioni psicologiche in rapporto all'ambiente: l'artista risulta così anticipare ampiamente la figura professionale del colour-designer (che si sarebbe definita molti anni dopo): colui che progetta l'aspetto cromatico di edifici e costruzioni affinché si armonizzino tra di loro e si inseriscano meglio nell'ambiente circostante.

Negli anni ottanta, le sperimentazioni pittoriche di Tornquist vertono sempre di più sulla rifrazione della luce e sul suo rapporto con l'ombra, andando verso l'uso di pennellate corpose, materiche, e la sovrapposizione di vari strati di colore, nonché verso l'adozione di materiali diversi (gesso, carte piegate, pietre, stoffe ecc.).

Dagli anni novanta ad oggi, la pittura di Tornquist vede la tela diventare sempre più sensibile e malleabile, oggetto vivo e vibrante, aperto alla realtà esistenziale e quotidiana, in cui si raccolgono e si confrontano le più delicate o violente sensazioni di luce-colore: increspandosi totalmente, o drappeggiandosi in un certo punto, centrale o laterale (mettendo spesso a nudo, in questo caso, una porzione di telaio) la tela dà letteralmente "corpo" al colore, un corpo che si dilata e si contrae, a seconda del rarefarsi o del concentrarsi del colore stesso, con potenti effetti dinamici su tutta l'immagine.

Il perfetto connubio di dati scientifici, psicologici e poetici nelle sue opere, la capacità di conciliare in esse valori strutturali-cromatici e valori percettivi-emotivi del colore, rappresentano le principali caratteristiche della sua produzione artistica. Tornquist si è una volta autodefinito "un cacciatore di arcobaleni", espressione davvero poetica che risveglia echi mitici e fiabeschi, ma soprattutto restituisce con grande efficacia il senso di ricerca indefessa, di attenzione infinita, di acutissima tensione emotiva e di dedizione assoluta di un grande artista nei confronti di quell'entità assolutamente evidente, eppure irriducibilmente enigmatica, che è il colore :
"?me ne vado in giro per il mondo alla ricerca di sensazioni. Si trovano ovunque in acqua, in terra in cielo, quando i soli vengono e vanno, quando le lune appaiono e scompaiono, quando le nubi vagano. Ma gli arcobaleni risvegliano sempre in me istinti di caccia, allora devo agire." (Jorrit Tornquist)

NOTA BIOGRAFICA

Jorrit Tornquist nasce a Graz, in Austria, nel 1938, dove frequenta i corsi universitari di biologia, poi studia architettura al Politecnico.

Nel 1959 comincia a dedicarsi alla pittura, interessandosi per un breve periodo all'informale, e avviando subito dopo una ricerca di matrice scientifica sui colori primari, i loro accostamenti e la loro percezione.

Nel 1964 si stabilisce in Italia (otterrà la cittadinanza italiana nel 1992, mantenendo comunque anche quella austriaca). Dal 1965 espone le sue opere in importanti gallerie e spazi pubblici di tutto il mondo, ottenendo anche numerosi premi e riconoscimenti. Nel '66 vince il Premio Wittmann a Vienna. Nella sua città natale, Graz - in quegli anni centro culturale all'avanguardia nella sperimentazione artistica - realizza nello stesso anno, per la Caffetteria dell'Università Cattolica, il suo primo Colour Project architettonico a destinazione pubblica, dove la ricerca sul colore e sulla sua energia primaria evade dalla superficie della tela per coinvolgere lo spazio circostante. La componente tridimensionale si evidenzia anche in opere come le Colonne, sculture strutturate in infinite sequenze di moduli colorati.

Nel '67 è tra i fondatori dei gruppi "Ricerche su griglie di impulsi", "Austria" e "Graz-A".
Nel 1972 crea a Milano il gruppo di lavoro "Team-color" , e l'anno successivo, a Tokyo, diventa membro del "Colour Center".

Nel '79 - unanimemente riconosciuto come grande esperto e geniale interprete delle teorie della percezione e delle tecniche d'uso del colore - riceve l'incarico di responsabile del colore per il Piano Regolatore della città di Torino.
Il 1980 segna per Tornquist l'inizio di un'intensa attività didattica come docente universitario : presso la Facoltà di Architettura (Corso di laurea in Disegno Industriale) del Politecnico e presso l'Istituto Europeo del Design, a Milano, presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Graz e presso l'Accademia Carrara di Bergamo.

Nel 1986, Jorrit Tornquist è invitato alla XLII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, nella mostra Arte Scienza Colore (con Veronesi, Le Parc, Munari, Vasarely, Max Bill, Loshe, Albers e Fontana). Intanto, come color-designer, realizza progetti pubblici e privati (ospedali, case popolari, scuole, impianti industriali, ponti, alberghi, negozi?) in Italia e in Europa, basati sulla sua teoria del valore insieme logico-strutturale e percettivo-emotivo del colore. Fra questi, il "Progetto Giotto", per una casa di riposo a Graz (1985-1988), e quello per il termoutilizzatore a Brescia (1996-1999, vincitore del primo premio "Wtert 2006 Industry Award" della Columbia University di New York), dove la struttura è pensata come una vera e propria scultura colorata, in armonia con il paesaggio circostante, alta più di 120 metri; in seguito, fra gli altri progetti, il termoutilizzatore "Silla" a Milano (1999), gli aerogeneratori per Enel Green Power (2000), e il depuratore San Rocco, ancora a Milano (2004, segnalazione ADI Design Index 2005).

Nel 1995 entra a far parte del comitato scientifico del Laboratorio di Colore del Politecnico di Milano, e apre lo studio "Colour & Surface", con sedi a Milano, Barcellona e Vienna.

Nel 1998 viene nominato direttore scientifico dell'Istituto del Colore di Milano.

Jorrit Tornquist ha al suo attivo oltre trecento mostre, personali e collettive : fra queste, A Public Eye, ad Amburgo, e la personale alla Galleria del Cavallino di Venezia (1968); Nove Tendencije 4 a Zagabria e la personale al Forum Stadtpark di Graz (1970); Recherches objectives a Bruxelles (1971); la collettiva al MoMA di New York (1978); Arte Scienza Colore, XLII Biennale di Venezia (1986); Big & Great a Palazzo Martinengo di Brescia (1994); International Triennale of Contemporary Art - Movement as a message, alla Galleria Nazionale di Praga, e la personale alla Galleria d'Arte Moderna di Lubiana (2007); e ancora le antologiche presso i Musei di San Salvatore in Lauro (Roma), la Galleria Nazionale dell'Umbria (2009) e il Museo di Palazzo Reale a Genova (2010). Opere di Tornquist sono state acquisite da numerosi musei d'Europa, Giappone, Nord America e Sud America.

SCHEDA TECNICA

Mostra: JORRIT TORNQUIST. OLTRE IL COLORE - JENSEITS VON FARBE
Sede: GALLERIA COMUNALE D'ARTE CONTEMPORANEA "AL MONTIRONE"
Via Pietro D'Abano, 20 - 35031 Abano Terme (Padova)
Periodo espositivo: 19 marzo - 3 maggio 2011
Inaugurazione: sabato 19 marzo, dalle ore 17.30 alle ore 20
Orari: dal martedì alla domenica 10.30/12.30 e 16.00/19.30. Ingresso libero
Direzione artistica: Antonietta Fioretto e Chiara Vernier (FIORETTO ARTE - Associazione Culturale)
Informazioni: tel. 049.8758625; info@fiorettoarte.com; www.fiorettoarte.com
Catalogo : Edizioni Grafiche Turato - a cura di Silvia Pegoraro

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