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Sul ring con tatuaggi nazisti: la Fpi “scarica” il pugile Broili

Durante l'incontro a Trieste l'atleta ha sfoggiato tatuaggi con la 'testa di morto' e il simbolo delle SS. La Federazione si dissocia e condanna: "un comportamento di cui è esclusivamente responsabile il tesserato che lo ha posto in essere e, semmai, indirettamente ed oggettivamente la Società di appartenenza che lo abbia avallato e/o tollerato"

Il pugile triestino Michele Broili si presenta all'incontro con simboli nazisti tatuati sul petto, e dalla Federazione Italiana Pugilato arriva la dura condanna tramite una nota. A Trieste, ieri, si disputava un incontro per il titolo italiano dei pesi Superpiuma e Broili, che gareggiava con Hassan Nurdine, è apparso sfoggiando sul corpo simboli quali la "testa di morto", il totenkopf, (che richiama l'unità paramilitare addetta alla custodia dei campi di concentramento) della Germania nazista, e il simbolo delle SS. Il pugile aveva già fatto parlare di sé nel febbraio del 2020 quando la sua foto, con i simboli in bella vista, era apparsa nella locandina della "Boxe Night", vicino al logo del Comune di Trieste, scatenando polemiche in Consiglio.

Nella nota si legge che la Fpi "condanna e stigmatizza con forza e perentoriamente il comportamento del proprio tesserato e si dissocia da ogni riferimento che i tatuaggi offensivi dallo stesso portati evochino. Tale comportamento è in palese contrasto con le norme sancite dal "Codice di Comportamento Sportivo del Coni (art.5)" che la F.P.I. recepisce, condividendone spirito e contenuto".
La Federazione, quindi, "si riserva di sottoporre agli Organi di Giustizia Federali tale comportamento affinché ne sia, nelle opportune sedi, valutata la contrarietà rispetto allo Statuto ed ai Regolamenti Federali e vengano adottate le opportune misure sanzionatorie anche a tutela dell'immagine della Federazione Pugilistica Italiana. Riservandosi, altresì, ogni opportuna azione".

"Durante l'incontro - aggiunge la Fpi - si sono notati alcuni tatuaggi sul corpo del pugile Broili inneggianti al nazismo e, come tali, costituenti un comportamento inaccettabile e stigmatizzato da sempre dalla Federazione Pugilistica Italiana, la quale è costantemente schierata contro ogni forma di violenza, discriminazione e condotta illecita e/o criminosa. Ovviamente di tale comportamento è esclusivamente responsabile il tesserato che lo ha posto in essere e, semmai, indirettamente ed oggettivamente la Società di appartenenza che lo abbia avallato e/o tollerato. Alcuna responsabilità può e deve essere ascritta alla Federazione Pugilistica Italiana, la quale non può essere a conoscenza delle scelte personali di ogni singolo tesserato sino a quando non ne abbia contezza".

Logo del Comune vicino a simboli nazisti, la locandina della Boxe Night fa discutere

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