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" Novi Sad - Sarajevo. Come si Distruggono i Popoli e le loro Memorie " Conferenza Oggi Pomeriggio al Museo della Comunita' Ebraica

Oggi, mercoledì, 18.30, al Museo della Comunità ebraica “Carlo e Vera Wagner” (sala esposizioni di via del Monte 7), si tiene l’incontro “Novi Sad, Sarajevo - Come distruggono i popoli e le loro memorie”. Intervengono Alessandro Salonichio...

Oggi, mercoledì, 18.30, al Museo della Comunità ebraica "Carlo e Vera Wagner" (sala esposizioni di via del Monte 7), si tiene l'incontro "Novi Sad, Sarajevo - Come distruggono i popoli e le loro memorie".
Intervengono Alessandro Salonichio, presidente della Comunità ebraica di Trieste; D?evad Karahasan, scrittore, docente di drammaturgia a Berlino, Graz, Sarajevo e testimone diretto dell'assedio di Sarajevo; Goran Levi, presidente della Comunità ebraica di Novi Sad; Piero del Giudice, scrittore e giornalista; Franco Rotelli, del Gruppo di scambio Balcani; Khaled Fouad Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano all'Università di Trieste e Gianni Torrenti, presidente del teatro Miela. Nel corso dell'incontro si presentano "Novi Sad. I giorni freddi di Danilo Kis, Aleksandar Tisma" (Adv Publishing House) e "Sarajevo centro del mondo - Diario di un trasloco" di D?evad Karahasan (Adv Advertising House).
Due volumi attraverso cui si aprirà una riflessione sul processo di violenta cancellazione che nel secolo scorso ha colpito due città simbolo della convivenza multietnica e multireligiosa.

"Novi Sad. I giorni freddi", nella collana diretta da Piero Del Giudice, ripercorre attraverso le parole dei due grandi scrittori danubiani quei giorni drammatici tra il 21 al 23 gennaio 1942 in cui a Novi Sad in cui scatena la racija dell'esercito regolare e della polizia ungherese. Le vittime sono 3 mila 309. E' la prima rappresaglia collettiva degli occupanti. Viene sterminata la comunità ebraica, decimati i serbi, uccisi slovacchi, croati, rumeni; colpiti i "nemici etnici" e i sospetti oppositori. La rappresaglia fallisce e i giorni di Novi Sad diventano il passaggio di sangue attraverso il quale il movimento di liberazione guadagna una coscienza unitaria.



In "Sarajevo centro del mondo", uscito a fine '93 a Zagabria e Vienna e l'anno dopo a Milano nei tipi del Saggiatore, Karahasan racconta il drammatico assedio di Sarajevo (aprile 1992-febbraio 1996). Vi sono pagine sul bombardamento e la distruzione della Biblioteca nazionale e universitaria della città, momenti di cronaca e riflessioni sulla responsabilità degli intellettuali nella guerra in corso a sovrastruttura etnica e religiosa, della distruzione in atto della esperienza e proposta di società multiculturale e multireligiosa su cui fondata la città di Sarajevo. La nuova edizione è arricchita del capitolo inedito "La geografia dell'ombra".


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